venerdì 27 dicembre 2019

Indie Italiano: 21 chicche del 2019

Anche quest'anno è giunto il momento di cimentarsi con il listone dei 21 pezzi dell'indie italiano che mi hanno più impressionato a completamento delle tante classifiche italiane che citano i migliori pezzi dell'annata e che troppo spesso finiscono per assomigliarsi tutte tra loro.

Vorrei prima esporre un'importante riflessione che prende spunto dal libro "Era Indie" (Arcana, 2019) di Riccardo De Stefano e che tutti dovreste leggere. Si tratta in particolare di una precisazione riguardante il concetto di "indie" che trovo puntuale e illuminante: l'indie non è musica alternativa, o meglio lo è solo in alcuni casi, così come la musica alternativa non è necessariamente indipendente ma può derivare dalle major (vedi i Verdena).

ALTERNATIVE: "...presuppone un approccio culturale diverso dalla corrente mainstream, capace di soddisfare quelle esigenze di pubblico non in linea con i dettami dell'industria culturale musicale". 
INDIE: "...è riferito esclusivamente alle etichette indipendenti senza necessariamente presupporre di per sé una differenza stilistica, quanto semplicemente una diversa gestione economica e professionale di un progetto musicale: non un approccio stilistico ma un approccio commerciale alla musica".

Si tratta di un'analisi chiara che consente di inquadrare in maniera più obiettiva un progetto musicale a seconda della direzione nella quale vuole andare: quella del mercato oppure indifferente e/o contraria ad esso. È evidente che l'indie italiano è stato quasi sempre "alternative" fino al 2015, anno di uscita di "Mainstream" (titolo più galeotto della storia della discografia italiana)  di Calcutta che ha cambiato le regole di gioco a tal punto che buona parte delle produzioni indie sono diventate senza prevederlo  la "moda" che ha dettato i canoni del nuovo pop italiano.
Le major hanno strizzato l'occhio alle etichette "indie" tanto da occuparsi della distribuzione discografica lasciando il management nelle mani delle label indipendenti che incoraggiate dal successo dei vari Calcutta, Thegiornalisti, Gazzelle, Cosmo, Motta, Brunori, Carl Brave x Franco126 hanno preferito in gran parte puntare meno sull'alternative per giocarsi il tutto per tutto con progetti pop, dando vita al sottoinsieme indie dell'itpop, che ha finito per rappresentarne la maggioranza numerica in termini di produzioni e la nascita di tante nuove etichette più o meno "indipendenti".

Sulla base di questa riflessione quest'anno, ho pensato di aggiungere a ciascun pezzo due valori, "indie" e "alternative", quantificati in termini percentuali a seconda del loro tasso di autoproduzione e alla lontananza rispetto ai dettami del mercato discografico italiano contemporaneo.


Il Giunto di Cardano
NB: i pezzi sono elencati in rigoroso ordine alfabetico per artista. Non si tratta di una classifica ma di una lista di brani. Tra parentesi è indicata l'eventuale etichetta discografica. Qualore il pezzo non fosse presente su Youtube è stato inserito il link Spotify.

Ai 21 pezzi andrebbe aggiunto Umido di Adelasia, di cui già ho parlato nell'apposito articolo dedicato alla canzone che mi ha maggiormente segnato nel 2019.




ANDREA LASZLO DE SIMONE - CONCHIGLIE (42 Records)

Prendete un Modugno pieno di acidi e trasportatelo in un universo senza tempo. Questo è Andrea Laszlo De Simone, senza dubbio uno dei personaggi più interessanti del panorama cantautorale moderna sempre meno "chicca" dato il crescente numero di estimatori che sta raccogliendo.

Indie: 60%
Alternative: 80%





BIRØ - TANGENZIALE (Vetro Dischi)

Indie: 70%
Alternative: 60%

Cantautorato italiano, elettronica e una "spruzzata" di funky. Questo pezzo del cantautore di origini varesini è in grado di smuovere il corpo e far viaggiare la mente.




CARENA - ORSA MAJ 7 (Dischi Uappissimi)

Pop rock cantautorale raffinatissimo nel sound e nelle vocalità. La lunga conclusione strumentale potrebbe rimanere nelle orecchie per mesi.

Indie: 90%
Alternative: 60%




CASEMURATE - MISERIA (V4V)
"Dopo la febbre la stessa miseria di sempre": un'estetica emo alla base di un pezzo che "suona come un lunghissimo esterno notte".

Indie: 70%
Alternative: 70%




DELLACASA MALDIVE - UN ANNO FA (La Valigetta)
Glitter pop che strizza l'occhio alla dance senza disdegnare le chitarre. "Un anno fa" è una gran bella è un pezzo freschissimo.

Indie: 70%
Alternative: 40%






DORIAN - PAOLO (Autoprodotto)

Tra le cose più intense che ci sia mai arrivata nella posta di Sei tutto l'indie di cui ho bisogno, perché l'interpretazione e il testo ti fanno pensare che sotto ci sia un talento vero. "Paolo" è un pezzo registrato in casa, straziante e disarmante: Dorian scrive del padre che non c'è più immedesimandosi nelle parole della madre.

Indie: 100%
Alternative: 20%





FEDERICO FABI - PARKA (Autoprodotto)

A proposito di artisti di cui ci siamo innamorati grazie all'affollatissima posta di Sei tutto l'indie di cui ho bisogno, Federico Fabi è stata per noi una delle scoperte più travolgenti a partire dai primi giorni del 2018 quando il ragazzo ci segnalò il suo "Io e me x sempre" interamente registrato in una cantina di Spinaceto. "Parka" segna il ritorno, a due anni esatti di distanza, stavolta in uno studio professionale e un mood decisamente vivace.

Indie: 90%
Alternative: 30%




FELPA - RITORNARE
In questo elenco di fine anno capita sempre di trovare un pezzo di Felpa: electro dream pop malinconico per l'ex Offlaga Disco Pax.

Indie: 90%
Alternative: 80%






G.CATANZARO - COME LAURA MORANTE (Autoprodotto)
Cantautore siciliano di stanza a Roma, giovane scrittore, Giuseppe Catanzaro è stato un artista di culto nelle serate alternative romane di qualche anno fa e solo nel 2019 decide di pubblicare i suoi introvabili pezzi: un "funeral" songwriting sospeso tra ironia e lo-fi. "Dylan Dog" è un EP da accostare al filone di "Forse..." del primissimo Calcutta.

Indie: 100%
Alternative: 90%




GIALLORENZO - 118 (La Tempesta)
Disagio, follia, vero indie rock e una città: Milano. I Giallorenzo rappresentano l'irriverente fusione tra due realtà molto interessanti come Montag e Malkovic.

Indie: 70%
Alternative: 80%




GIUNTO DI CARDANO - NAVIGLI (Santeria Records)
Secondo anno consecutivo in lista per i pugliesi Giunto di Cardano, grazie a un pezzo estratto da "Caos", album stupendo che merita giustizia. Il rock psichedelico intinto di grunge in stile Verdena non è una grande novità ma qui è fatto veramente bene e questo pezzo non so quante volte l'ho ascoltato.

Indie: 70%
Alternative: 90%




GREGORIO SANCHEZ - VULCANI (Garrincha Dischi)
Grezzo, dimostra ottima scrittura e una certa passione per il folk scandinavo, Gregorio Sanchez è la scommessa di lungo periodo di Garrincha Dischi e la sensazione è che se ne sentirà parlare.

Indie: 70%
Alternative: 70%





LADROGA - BRAVA ABBASTANZA (Autoprodotto)
Il beat, in salsa acida e lo-fi in un'estetica Polaroid forse già vecchia ma sempre efficace. Ladroga è un misterioso progetto romano tornato alla ribalta dopo alcuni memorabili pezzi e poche apparizioni live di qualche anno fa. A dicembre fanno uscire senza promo alcuna un pezzo al giorno su Spotify violando qualsiasi regola del mercato. Ma sono vera droga musicale.

Indie: 100%
Alternative: 70%





LAILA AL HABASH - COME QUELLA VOLTA (Bomba Dischi)
Il progetto sinora meno "compiuto" di Bomba Dischi, una scommessa al femminile ancora da verificare, eppure questo pezzo spacca per arrangiamenti, struttura e mood generale. Avanguardia pop.

Indie: 60%
Alternative: 40%





LUCA COI BAFFI/JOHN IDEA - AMARCORD (Autoprodotto)
Prendete Carl Brave x Franco126 ma di provincia, più presi bene. Il 2020 potrebbe essere l'anno del salto di qualità per Luca Coi Baffi e John Idea.

Indie: 80%
Alternative: 40%





LUCIO CORSI - COSA FAREMO DA GRANDI? (Picicca Dischi)
Tra le perle più "esplose" tra quelle qui elencate, "Cosa Faremo Da Grandi?" rappresenta in assoluto uno dei migliori pezzi del 2019 di uno dei cantautori italiani più promettenti e originali in circolazione per estetica (che prende in prestito in prestito dal glam anni '70) e immaginario: storie raccontate come fiabe che hanno al centro la natura.

Indie: 70%
Alternative: 50%




MAGGIO  (prod. Tanca) - RAFFREDDORE (Asian Fake)
Un progetto è interessante anche quando è una storia da raccontare, sia con le parole che con le immagini. Questo è Maggio: estetica urban figlia della globalizzazione e lacerante emo rap. Questa è Raffreddore ed emoziona un sacco.

Indie: 60%
Alternative: 50%





OMBRE CINESI - RESTA CON ME A NATALE (Fragola Dischi)
Ombre Cinesi è il progetto di Donato Maiuri, producer che dal profondo sud ingrigito dall'Ilva (Taranto) ha il coraggio di puntare tutto su sé stesso in termini di scrittura, produzione e promozione. Resta con me a Natale è un requiem electro pop che fa da malinconico contraltare all'atmosfera natalizia.

Indie: 90%
Alternative: 30%




SALVO MIZZLE - MATRIOSKA (Autoprodotto)
Salvo Mizzle, cantautore pugliese non di certo di primo pelo, è uno dei più prolifici rappresentanti di una scuola indie lo-fi. "Matrioska" è un pezzo molto maturo ed equilibrato.

Indie: 100%
Alternative: 50%





QUERCIA - BUIO (Autoprodotto)
I Quercia sono uno dei casi discografici più eclatanti del 2019: passati da un'etichetta "indie" all'autoproduzione, dall'alt rock melodico all'emo-rock più feroce e straziante. "Di tutte le cose che abbiamo perso e perderemo" è il disco più coraggioso e strafottente dell'anno. Bravi!

Indie: 100%
Alternative: 100%




UKULELE (prod. Delta) - VIOLA (TooMuchFresco)
Il bello di UkuLele è che dietro il suo urban d'autore c'è una imprevedibile commistione di generi che spaziano dal rap al cantautorato, dalla trap alla deep house fino alla techno più spinta. In questo pezzo Roma sembra per un attimo la New York di Andy Warhol.

Indie: 90%
Alternative: 50%

giovedì 26 dicembre 2019

2019 - Umido (Adelasia)

Anche quest'anno, dopo migliaia di ascolti nel panorama indie e alternativo italiano per lavoro, Sei tutto l'indie di cui ho bisogno e meri momenti di svago, è giunta l'ora di decretare a freddo (siamo a dicembre) il pezzo che mi ha maggiormente impressionato. Il criterio resta lo stesso: capisci quanto un pezzo è tuo in base a quante volte hai bisogno di doverlo ascoltare: nelle casse, in cuffia o semplicemente nella tua testa.

[N.B.: Per l'elenco di tutti i pezzi italiani scelti sinora, per ciascun anno, sono : Un Anno, Una Canzone (Italia)]

Per il mio 2019 non ci sono dubbi (lo dice anche Spotify), il pezzo italiano che mi ha segnato  è Umido di Adelasia, uscito l'11 gennaio per Sbaglio Dischi e scoperto, come avviene ormai da tempo, esplorando la mia bacheca Facebook, tanto da invitare l'artista alla trionfale terza edizione del Sei tutto l'indie Fest al Monk.

Adelasia cantautrice umido

Una cupa ballata elettronica in cui la splendida e potente voce della cantautrice Adelasia (di stanza a Roma ma di origini lucchesi) sembra fermare il tempo e trascinare l'ascoltatore nella propria inquietudine, con un intermezzo elettronico più vivace, il tutto ricamato dal bravo producer Pietro Foglietti.

Un pezzo lento, intimo da ascoltare a occhi chiusi, un dialogo con sé stessi che porta la notte in ogni momento della giornata, quando si ha voglia di evadere senza vergognarsi troppo del proprio tormento. Credo che "Umido" quest'anno sia stato per me più di una volta semplicemente un rifugio.


Affoghi nel cuscino ogni volta che provi dolore
Appunti parole per cambiare d'umore
Ti giri nel letto, scrivendo ti commuovi
E pensi a quando ti odi
E il sonno se ne va

E un'altra notte che passi insonne
Un altro giorno che ti prenderesti a botte
Un buio mondo umido
Nudi i pensieri
Hai scritto righe bianche su buchi neri

Offusca la tua mente, annebbia i tuoi pensieri
(Tanto il buio è quello di ieri)
Nel letto pensi al mare e non a lamentarti
(Tanto come sai non cambia niente)
E il sonno tornerà

E un'altra notte che passi insonne
Un altro giorno che ti prenderesti a botte
Un buio mondo umido
Nudi i pensieri
Hai scritto righe bianche su buchi neri