sabato 31 dicembre 2016

Sei Tutto L'Indie Di Cui Ho Bisogno: il 2016 raccontato in dodici mesi di Scatto Col Vip Indie

Altra tradizione di fine anno su questo blog è quella di raccontare l'anno con i 12 scatti che hanno riscosso maggiore successo, tra quelli raccolti nella rubrica fotografica Scatto Col Vip Indie della community di Sei Tutto L'Indie Di Cui Ho Bisogno. Si tratta degli scatti inviati dai fan insieme ai loro beniamini "indie", soprattutto in occasione dei live e che spesso sono un indice dei personaggi più in voga e seguiti dal vivo.

Da quando è nata la rubrica i personaggi più "ricercati" erano "Vascone" Brondi (Le Luci della Centrale Elettrica), "Darione" Brunori, i Verdena e "Ciccio" De Leo (L'Officina della Camomilla) "Peppe" Dente. Nell'ultimo anno le cose sono decisamente cambiate con l'exploit della cosiddetta "Scena Romana" e i suoi paladini "Nicolino" Contessa (I Cani) e "Tommy Paradise" (Thegiornalisti), e soprattutto "Edro" Calcutta, dominatore incontrastato della rubrica.

Durante l'anno sono arrivate quasi 300 tra foto e collage; di seguito quelle che hanno ottenuto più likes, una per ogni mese, che vanno a formare una sorta di calendario a ritroso.
SPOILER: lo scatto dell'anno è quello di maggio!


GENNAIO




FEBBRAIO





MARZO





APRILE





MAGGIO




GIUGNO







LUGLIO






AGOSTO



SETTEMBRE






OTTOBRE





NOVEMBRE





DICEMBRE


venerdì 30 dicembre 2016

21 pezzi del 2016 di cui (quasi) nessuno parla



Siamo arrivati a fine anno e la più importanti testate specializzate stilano classifiche, per la verità abbastanza simili, sui migliori dischi e singoli del'anno. Tra gli artisti sicuramente più citati in queste classifiche troviamo gente come Motta, Cosmo, I Cani, Thegiornalisti, The Zen Circus, Ex Otago, ma anche sorprese come Pop X, Leo Pari, Cambogia, Canova, Gazzelle, senza contare anche a fine hanno tirato fuori singoli gente come Brunori SAS, Fast Animals And The Slow Kids e Management del Dolore Post Operatorio.

Anche quest'anno mi cimento nel "pescare" 21 pezzi (più o meno) dimenticati tra quelli prodotti in Italia e cantati in italiano, allo scopo di ripartire nel 2017 con una visione completa riguardo tutte le perle prodotte in Italia dalla musica indipendente.

NB: i pezzi sono elencati in ordine rigorosamente alfabetico, con l'indicazione del l'album nel quale sono contenuti. Questa non è una classifica ma una lista di canzoni cui si cita l'album nel quale sono contenuti.


ALI' - FACCIAMO NIENTE INSIEME (Woodworm Label)
Da Siracusa un cantautore raffinato in grado di sussurrare e suggestionare.




AND SO YOUR LIFE IS RUINED - EDERA (V4V)
Uno delle poche band che porta ancora in alto la bandiera dell'emocore italiano.



CHIARA MONALDI - UNA SETTIMANA DIFFICILE (Noia Dischi)
Ex "Morgan con la i", una delle voce femminile più interessanti emerse quest'anno: grandi capacità di scrittura e ampi margini di miglioramento. Nei prossimi anni potrebbe essere un nome di punta.



EMANUELE COLANDREA - UN GIORNO DI VENTO (29 Records)
Dai Cappelli a Cilindro agli Eva Mon Amour, un qualsiasi pezzo di Emanuele Colandrea difficilmente riesce a non emozionare. Cantautore di qualità superiore che merita di più anche da solista.



I TRENI NON PORTANO QUI - CAR SHARING (Autoprodotto)
Dalla provincia di Caserta una band fresca, che propone un indie pop che strizza l'occhio al Regno Unito.



L'OFFICINA DELLA CAMOMILLA - EX DARSENA (Garrincha Dischi)
Uno dei nomi più blasonati di questo elenco speciale. De Leo ha tirato fuori, un album sporco violento e delirante cui il suo pubblico tradizionale deve ancora abituarsi.



LA RAGAZZINA DAI CAPELLI ROSSI - TODESTRIEB (Diavoletto Netlabel)
Prendi un electro-pop moderno e coinvolgente e mettici la poesia, la psicanalisi e il senso della vita. Moderni Massimo Volume e gli Offlaga Disco Pax.



LE LARVE - NON SONO D'ACCORDO (Idm Rec.)
Jacopo Castagna viene dal doppiaggio cinematografico e si sente: i suoi pezzi hanno trame imprevedibili.



LE SACERDOTESSE DELL'ISOLA DEL PIACERE - INTERPRETAZIONE DEI SOGNI (V4V)
Band che ci ha abituato a cose di alti livelli e che tiene alta la bandiera dell'alt rock italiano, tra punk, shoegaze e rabbia onirica.



MALKOVIC - MALKOVIC (Costello's)
Avevamo bisogno di chitarre potenti e pezzi diretti. Una bella sorpresa.



MARAZZITA - FORMULE (La Fame Dischi)
Cantautorato intimista dalla Calabria, pezzi che fanno riflettere.



MARU - MARU (Tri Tubba)
Altra voce femminile folk da tenere d'occhio.



MARY IN JUNE - TUFFO (V4V)
Album in realtà atteso dagli addetti ai lavori per una band cresciuta sotto l'ala protettiva di Giorgio Canali.




PAOLO DATA - VACANZE FUORI STAGIONE (Autoprodotto)
Paolo Data è un signore spuntato dal nulla che ha fatto uscire questo album praticamente senza promozione e con una pagina Facebook che ha il titolo dell'album anziché dell'artista. Cantautorato senza tempo.



POLLIO - HUMUS (Maciste Dischi)
Fabrizio Pollio, frontman della band lombarda Iodrama? sa emozionare e raccontare anche da solista.



QUERCIA - NON E' VERO CHE NON HO PIU' L'ETA' (V4V)
Altra giovane band che con chitarre e melodie ci sa fare.




SENHAL - PARAPENDIO (Dischi Mancini)
La band pugliese ha espresso uno degli esordi più raffinati dell'anno per testi e sonorità.



SIBERIA - IN UN SOGNO E' LA MIA PATRIA (Maciste Dischi)
Livelli altissimi per profondità dei testi, tematiche affrontate, sound new wave che ricordono vagamente i primi Diaframma.




TOMMASO TANZINI - GIGANTI (Aloch Dischi)
Tra i talenti che hanno fondato i Criminal Jokers c'è il pisano Tommaso Tanzini che dopo un album  d'esordio molto interessante ha affinato gli arrangiamenti con una bella produzione.



VENUS IN FURS - CARNIVAL (Phonarchia Dischi)
Band con il punk nelle vene e testi densi di ironia. Ma non sono una novità.



VIOLACIDA - LA MIGLIORE ETA' (Maciste Dischi)
Altra realtà già conosciuta ai più che è tornata con un album di grande impatto e psichedelia.

giovedì 29 dicembre 2016

2016 - L'estate sul mare (Nada)

Come ogni anno, per la rubrica Un anno, una canzone (Italia) è arrivato il momento di tirare le somme scegliendo il pezzo che per me più significativo. Non è sicuramente facile, poiché è stato un 2016 particolarmente florido per la musica indipendente italiana con tante novità e correnti: l'exploit di Francesco Motta e Cosmo, la consacrazione della scena romana con I Cani e Thegiornalisti che hanno confermato l'inaspettato successo di Calcutta, l'ulteriore conferma degli Ex Otago, i sorprendenti Leo Pari, Canova, Giorgieness, i promettenti Gomma e La Ragazzina Dai Capelli Rossi, il ritorno di Brunori SAS, Fast Animal And Slow Kids e Mannarino con il lancio a fine anno di pezzi che fanno ben sperare per l'anno venturo.

Ma c'è una signora, che a 63 anni suonati riesce a parlare ai giovani meglio dei giovani, con un'energia bellissima e coinvolgente e il sorriso di una ventenne. Questa signora è Nada Manalima, nota più semplicemente come Nada, che ha un percorso artistico lungo, affascinante e unico nella storia della musica italiana.



Nada viene lanciata nel 1969 A Sanremo a soli 15 anni come fenomeno pop adolescenziale molto in voga in quegli anni (vedi Gigliola Cinquetti). Verso la fine degli anni '70 scopre il cantautorato grazie collaborazioni con il conterraneo Piero Ciampi e Paolo Conte, che scriveranno alcuni pezzi per lei. Poi di nuovo il ritorno al pop e successi da Festivalbar tra i quali spicca Amore Disperato, che diventa un evergreen. Agli inizi degli anni '90 comincia a scrivere i testi dei suoi pezzi ma è all'inizio degli anni duemila che raggiunge la sua maturità artistica passando dal mainstream all'"indie" e pubblicando album di assoluto spessore: Tutto l'amore che manca (2004) che contiene Senza Un Perché, pezzo riscoperto grazie alla fiction The Young Pope (2016) di Sorrentino, Luna in Piena (2007), Vamp (2011), Occupo poco spazio (2014) e L'amore devi seguirlo (2016).

Quest'ultimo è indubbiamente uno dei migliori album dell'anno e ciò che colpisce è la freschezza, la purezza e il senso di libertà che Nada riesce a trasmettere con i suoi testi e la sua musica: nessun giovane artista oggi riesce perlomeno ad eguagliare tali livelli, forse perché si è troppo presi dalla necessità di abbandonarsi a un "poserismo" comunicativo che ai tempi del social networking cattura in maniera molto più "comoda" e immediata.

Una capacità di comunicare sentimenti che parlano a un'intera generazione di giovani che emerge in pezzi come Aprite Le CittàAll'Aria Aperta e L'Estate sul Mare, il pezzo che ho scelto come più significativo dell'anno 2016: una ballata amara e ipnotica, un inno di amore, attesa e libertà che si estrinseca nella natura e nel quotidiano.

Di seguito il testo e video della canzone:


Passo i pomeriggi a schiacciare le formiche 
a cullar questo cuor senza amore 
mentre le zanzare fanno male 
cerco un po' di fresco per dormire  
Ma tu sei lontano, non vorrei tornare qui 
E mi stendo sopra il davanzale  
questo fresco sa proprio di mare  
Un treno da lontano sta scappando  
al cielo io mi ci raccomando  
Amore, amore mentre ti aspetto  
ti prego arriva presto, arriva presto  
perché la sera non so proprio stare senza amore  
L'estate sul mare  
Resto sprofondata nelle ombre di un sogno  
a sognare un'altra estate da passare  
dentro quattro birre e un cannone  
per calmare la disperazione  
cerca il paradiso che sai darmi solo tu  
Amore, amore mentre ti aspetto  
ti prego arriva presto, arriva presto  
perché la sera non so proprio stare senza amore 
L'estate sul mare  
Perché la sera non so proprio stare senza amore  
L'estate sul mare  
Senza amore 
L'estate sul mare