A una settimana dall'uscita (3 febbraio) di Ho Messo La Sveglia Per La Rivoluzione, il secondo album de L'Orso prodotto da Garrincha Dischi, in anteprima assoluta per (S)controBlog tutti i testi scritti da Mattia Barro.
Insieme ai testi anche i lyrics video già pubblicati su YouTube e il video ufficiale di Giorni Migliori.
01 - POST-IT
La mia casa dimora nei tuoi occhi, ovunque ti volti ci son stati i nostri corpi anche senza di te. Ti ho lasciato dei post-it nei posti più nascosti che se mi conosci li troverai. Per queste prime notti, metti caso che ritorni, non voglio che tu inciampi, lascio accesa l'abat-jour. Ho fatto i bagagli dalla tua vita, ora lasciami solo una buona frase d'uscita. La mia casa dimora tra le tue braccia, in qualunque battaglia, questa mia faccia stanca sa tornare da te. Lascio che la speranza scompaia nella stanza più buia, spero non ti dispiaccia illuminarla di te. Per questa convivenza, metti caso che riprenda, qualunque cosa accada lascio accesa l'abat-jour. Ho fatto i bagagli dalla tua vita, ora lasciami solo una buona frase, ora lasciami solo una buona frase d'uscita. Ho fatto i bagagli dalla tua vita, ora lasciami solo una buona frase d'uscita. La tua casa ormai dimora altrove, non son bastate le parole, gli accenni di scuse, per fermarti da me. Ti ho lasciato nelle stanze più vuote le cose preziose, quelle ripiene di luce, le noterai. Per questa ultima notte tengo aperte queste porte, ma ho spento la luce e staccato l'abat-jour. Ho fatto i bagagli dalla tua vita, ora lasciami solo una buona frase, Ho fatto i bagagli dalla tua vita ora lasciami solo una buona frase d'uscita.
02 - IL TEMPO CI RIPAGHERA’
Il tempo ci ripagherà, vedrai che ce ne andremo con il soldi per il treno ed un biglietto aereo. Un altro turno di guardia da solo ai piedi del letto. Il tempo ci ripagherà. Hai fatto le tue esperienze è ora di tornare a casa. 'Ho fatto una piccola cosa per te e spero che ti piaccia', quando hai letto questo messaggio, ti prego richiama. Il tempo ci ripagherà. Non vorrei essere il primo a dirti che i tuoi vent'anni son già finiti e la tua testa deve stare su. Il tempo ci ripagherà. Se te lo dico non punirmi, c'era bisogno di schiarirsi le idee e insieme piangere un po'. Il tempo ci ripagherà. Il tempo ci ripagherà, devi dargli un po' di tempo come faccio io con te quando è tardi e non ti sveglio. Tranquilla amore, ho messo la sveglia per la rivoluzione. Il tempo ci ripagherà. Tutta questa merda prima o poi farà curriculum, è al limite del ridicolo la mia idea di felicità; se c'era la possibilità di non sentirmi patetico, l'ho persa. Il tempo ci ripagherà. Non vorrei essere il primo a dirti che i tuoi vent'anni son già finiti e la tua testa deve stare su. Il tempo ci ripagherà. Se te lo dico non punirmi, c'era bisogno di schiarirsi le idee e insieme piangere un po'. Il tempo ci ripagherà. Non vorrei essere il primo a dirti che i tuoi vent'anni son già finiti e la tua testa deve stare su. Il tempo ci ripagherà. Se te lo dico non punirmi, c'era bisogno di schiarirsi le idee e insieme piangere un po'. Il tempo ci ripagherà. Non vorrei essere il primo a dirti che i tuoi vent'anni son già finiti.
03 - FESTA DI MERDA
È il terzo gin tonic che mi proponi e non hai ancora capito che non è il mio genere di cocktail, che sono un tipo da vodka o da vino e che comunque è mattino, anche se è strano dirlo visto che non abbiamo dormito. La musica è alta, nessuno l'abbassa e mi scoppia la testa. È da un po' che nessuno balla in questa festa di merda ed io ho bisogno d'aria. Tu mi chiami e mi dici 'rimani'. Io ho bisogno d'aria. Tu mi chiami, mi dici che mi ami, 'beh, si è fatto tardi no?'. La gente come noi non capirà mai. Mi sussurri qualcosa all'orecchio, ammicchi, io non sento nulla, sorrido di cortesia. È una bellissima festa, è una bellissima farsa, hai una bellissima borsa. Ed io ho pregiatissime borse sotto agli occhi, ogni tanto faccio velocissime corse sotto ai portici quando devo pulirmi dai pesi della coscienza, il tuo ragazzo alza pregiatissimi pesi in palestra. Cosa ci faccio qua? La gente come noi non capirà mai. È il terzo vodka lemon che mi propinano, bevo acqua di ferro, m'inquino. Banchi di nebbia, banche di sperma, vino, son tutti giovani bellissimi, ma non io. Mi avvicino, dalle fessure degli occhi sento le paure che sfiori, i miei discorsi sono deliri che abbracci, il tuo vestito è corto, vorremo baciarci, ma poi ci urliamo addosso e non interessa a nessuno. La gente come noi non capirà mai. La gente è troppa, lo spazio non basta, la folla, sale tutto, la pupilla si dilata, nessuno si sposta. È da un po' che non vedo qualcuno che conosco, in questo stare di merda, mi sento fuori posto. Non c'è chimica che tenga, ho bisogno d'aria: è morto il monarca dei miei castelli per aria. Sono in lutto, sbotto, esco al buio e lui è sopra di te. Che cazzo ci faccio qua? La gente come noi non capirà mai. Il mondo si fa piccolo, ho epifanie sull'universo, faccio due anni di analisi. Il mio corpo è minuscolo, sento un formicolio strano, sono coperto da un guscio di alibi. Vedo le luci dell'alba nei riflessi dei capelli tuoi, sento la tua mano leggera sprofondare nella mia e ho solo un immenso bisogno d'amore, un innaturale bisogno d'amore, un immenso bisogno d'amore, un innaturale bisogno d'amore.
04 - IO CHE HO CAPITO TUTTO
E mi piace pensare tu abbia traslocato in una casa fuori che vuoi passare alcuni giorni chiusa per i fatti tuoi. Stai prendendo fiato, e di fatto, è solo un modo per farmi capire che sei stanca da morire e di me non ti frega un cazzo. A tutti i giovani toglierei sicuramente i superalcolici. A quelli giovani vieterei per legge di lamentarsi. A tutti i giovani toglierei sicuramente i superalcolici. A quelli giovani vieterei per legge di lamentarsi. E mi piace pensare tu abbia traslocato in una casa fuori che vuoi passare alcuni giorni chiusa per i fatti tuoi. Stai prendendo fiato, e di fatto, è solo un modo per farmi capire che sei stanca da morire e di me non ti frega un cazzo. A me stesso io proibirei di deconcentrarmi. A te consiglierò sempre di stare in guardia dall'innamorarti. E quel luogo che chiamiamo casa a volte aveva la forma della mia mano in mezzo alle tue gambe e cantarlo è un po' guarirne. E mi piace pensare tu abbia traslocato in una casa fuori che vuoi passare alcuni giorni chiusa per i fatti tuoi. Stai prendendo fiato, e di fatto, è solo un modo per farmi capire che sei stanca da morire e di me non ti frega un cazzo. E mi piace pensare tu abbia traslocato in una casa fuori che vuoi passare alcuni giorni chiusa per i fatti tuoi. Stai prendendo fiato, e di fatto, è solo un modo per farmi capire che sei stanca da morire e di me non ti frega un cazzo.
05 - COME UNO SHOEGAZER
A te è piovuto sulle spalle. Tornati ai quindici anni ti asciugavo col phon. E tu, nel bagno di casa mia, avevi la testa giù come uno shoegazer. Come uno shoegazer. Come uno shoegazer. E se con due dita di una mano formassi un cerchio, disegnerei ciò che più amo di te. E tu un giorno mi capirai e ti scioglierai come si sciolgono le band. E ancora ti chiedi se canto di te, anche se ormai il disincanto mi ha messo a tacere. Col tacito permesso tuo, prenderei una vacanza da queste tue stronzate o una stanza per noi. E se con due dita di una mano formassi un cerchio, disegnerei ciò che più amo di te. E tu, nel bagno di casa mia, avevi la testa giù come uno shoegazer. Come uno shoegazer. Come uno shoegazer.
Come uno shoegazer.
06 - QUELLO CHE MANCA
In stazione. Loro si abbracciano, lei piange. Io sbadiglio distante, ho dormito poco e non provo niente. Le cose più amare d'amare hanno il sapore del mare, le rivesti con cura di uno strato di nulla così ti si abbinano al colore degli occhi. E mettimi alla prova. Con gli occhiali da sole ci siamo persi di vista e senza occhiali da vista ci siamo persi alla luce del sole. Il nostro rapporto è così vuoto che se ti parlo sento l'eco e se ripetiamo i soliti discorsi, beh, questo è il motivo. Rimetti insieme i pezzi ma partendo dagli angoli, siamo abbastanza a pezzi e grandi per sapere che non esistono i miracoli. E non ho paura del tuo buio, il buio ha soltanto un colore, ho paura dell'amore che è pieno di sfumature. E se tutto sfuma non sono bravo a calcare i contorni e se torni dove dormi? Che ho *TOGLIERE già* spostato i mobili. Rimaniamo immobili nei nostri cuori di marmo, nei nostri modi di merda, nel nostro sarcasmo e mi pare che ciò che manca è palese. E se ti va possiamo uscire a pranzo e se i soldi ci avanzano possiamo, possiamo comprarci il mondo. Possiamo comprarci il mondo. Le parole con cui mi dipingono e tutte le pinte in cui ogni sera sparisco spesso tra loro differiscono. E a fatica, mi racconti di noi in differita, se non ti ascolto ti senti ferita nell'animo: siamo emergenti che affogano. E se ti va possiamo comprarci il mondo. Dimmi se la musica ci salverà: è l'unico credo che indosso, ho un cuore di riserva nella tasca del giubbotto che spesso mi riversa addosso questo splendido consiglio. E se ti va, potresti abbracciarmi, non ho le forze per farlo da solo e se non funziona prendiamoci un volo che forse qua al suolo non si ragiona. Per andare avanti, tiriamo calci alle somme. Insomma sei un bellissimo fiume di pixel, ma ho bisogno di qualcosa di più grande che magari nemmeno esiste, se non quando chiudo gli occhi. Scusa, ma è inutile che torni che ho tolto i mobili, ho cambiato indirizzo, ho portato via tutti i dischi e sto bene. E se ti va possiamo uscire a pranzo e se i soldi ci avanzano possiamo, possiamo comprarci il mondo. Possiamo comprarci il mondo. E se ti va possiamo uscire a pranzo e se i soldi ci avanzano possiamo, possiamo comprarci il mondo. Possiamo comprarci il mondo. E se ti va possiamo comprarci il mondo.
07 - GIORNI MIGLIORI
Siamo fatti per amare, dai, scrivilo su un foglio che domani ti interrogo. Vedi di prepararti che son stanco dei voti bassi e delle scuse elementari. Ho visto giorni migliori, pare tu abbia gli occhi grandi per vederli anche tu. Siamo fatti per odiare, dai, leggilo nel mondo che domani ti interrogo. Vedi di prepararti, è tempo di volare bassi e rimanere concentrati. Ho visto giorni migliori, pare tu abbia gli occhi grandi per vederli anche tu. Per vederli anche tu. Per vederli anche tu. Ho visto giorni migliori, pare tu abbia gli occhi grandi. Ho visto giorni migliori, pare tu abbia gli occhi grandi per vederli anche tu. Per vederli anche tu. Per vederli anche tu. Ho visto giorni migliori, pare tu abbia gli occhi grandi per vederli anche tu. Per vederli anche tu. Per vederli anche tu.
08 - I BUONI PROPOSITI
Ricordami chi sei. Nonostante i miei buoni propositi non ricordo più chi sei. Chi sei? Coi buoni propositi ho una pessima mira e non faccio mai centro. In questo stupido gioco di ruolo, non mi concentro, non ci entro. Tutto il male che hai provato, è colpa mia, lo ammetto; c'entro. Tutto il tempo di una vita non mia in cui ti ho rincorso, abbiamo fatto il nostro corso, forse abbiamo corso troppo. Le tappe del nostro percorso che abbiamo perso oppure non colto ci aspettano ancora per ricordarci di quanto non siamo cambiati. Ricordami chi sei. Nonostante i miei buoni propositi non ricordo più chi sei; sei sicura ch'io debba conoscerti? Ricordami chi sei. Nonostante i miei buoni propositi non ricordo più chi sei. Chi sei? Chi sei? Se mi distacco dal tuo ricordo, lo vivrò negli incubi. Abbiamo tirato troppo la corda non conoscendone i limiti. Abbiamo finito i viveri, staccato la spina, percorso cunicoli, sporcandoci. Cerchiamo di arrivare in fondo senza farci male che, infondo, il mare è solo la terra di mezzo tra le nostre persone. E tutta la merda che abbiamo buttato e chiamato tristezza, presto, ci ritornerà indietro come quando millanto che sono cambiato. Ricordami chi sei. Nonostante i miei buoni propositi non ricordo più chi sei; sei sicura ch'io debba conoscerti? Ricordami chi sei. Nonostante i miei buoni propositi non ricordo più chi sei. Sei sicura ch’io debba conoscerti? Ricordami chi sei. Nonostante i miei buoni propositi non ricordo più chi sei. Chi sei? Chi sei? Non ricordo più chi sei. Ricordami chi sei. Non ricordo più chi sei. Ricordami chi sei. Non ricordo più chi sei.
09 - L’ESTATE DEL PRIMO BACIO
Camminavamo per Milano quando ti ho raccontato dell'estate del mio primo bacio, della ragazza a cui l'ho dato e di quel che è successo dopo: dell'incidente, del mio braccio ingessato, di quel film noleggiato. E da quando lavoro prendo il tram due volte al giorno e quando ho fortuna, la mia vita, per una ventina di minuti, ha l'onore d'ospitare una ragazza con la quale consumo un amore platonico fatto di sguardi bisettimanali. I ricordi che hai oramai non parlano più di noi, non sanno più di niente di noi. Non sanno più di niente di noi. I ricordi che hai oramai non parlano più di noi, non sanno più di niente di noi. Non sanno più di niente di noi. Era bello passare l'estate insieme a te su al lago col tramonto appoggiato sul tuo naso, in equilibrio precario. Nuotavamo lontano da una vita qualunque, da ogni essere umano. Un giorno che parlavamo seduti stanchi sul divano, mi hai chiesto quanto un uomo può scavarsi dentro prima di farsi male, se le canzoni d'amore son disoneste che, nel caso, ti piacerebbe poterle bruciare. I ricordi che hai oramai non parlano più di noi, non sanno più di niente di noi. I ricordi che hai oramai non parlano più di noi, non sanno più di niente di noi. Non sanno più di niente di noi.
10 - BAADER MEINHOF
Così iniziò, non ricordo perché, ero al telefono o forse a casa dei miei. Ed è struggente come poi la memoria si permetta di cambiare la storia; io non ci sto. Così iniziò. Nelle luci al neon, la notte e il giorno si confondono e si spengono. Sono stato tremendo, mi sono arreso alle paure,
spero che ora tu possa capire. Io sono qui. E continuò tra tutti quei test, poi l'attesa per gli esiti dove non vinci mai. Ed è struggente come poi la memoria si permetta di cambiare la storia; io non ci sto. Ora lo so che sono stato tremendo e mi sono arreso alle paure, spero che ora tu possa capire. Io sono qui. Io sono qui. Maledetta memoria sempre a cambiare la storia (x6), e non posso accettare come poi la memoria si permetta ogni volta di cambiare la storia. Ti sono grato quando passi a trovarmi la notte e sono in grado di sentir la tua voce. E cosa importa se si è fatto brutto? Rimani l'ultima cosa a cui penso. Ti sono grato quando passi a trovarmi la notte e sono in grado di sentir la tua voce. E cosa importa se si è fatto brutto? Rimani l'ultima cosa a cui penso. Ti sono grato quando passi a trovarmi la notte e sono in grado di sentir la tua voce. E cosa importa se si è fatto brutto? Rimani l'ultima cosa a cui penso. E penso, e penso a te.