martedì 19 luglio 2016

In Italia si fa dell'ottimo folk (anglosassone)

[aggiornato a ottobre 2016]

L'America è la patria del folk, quello sofferto, chitarra e voce, che narra di amori, viaggi e impegno sociale. In principio fu Woody Guthrie, poi Bob Dylan, Simon & Garfunkel, Neil Young, Bruce Springsteen, fino ai maestri dell'indie folk come Will Oldham. Oppure si pensi alla scrittura europea che va da Jackson C. Frank, passando per Nick Drake, Donovan, David Gray, fino allo svedese The Tallest Man on Earth. Sono solo alcuni nomi.

In Italia invece, cosa viene in mente quando si pronuncia la parola "folk"? Sicuramente la musica tradizionale, di matrice regionale: si pensi ad esempio alla pizzica, alle tarantelle, al liscio romagnolo, alla musica in dialetto napoletano, ai canti popolari del nord italia e agli stornelli romani.

Oppure alla scuola dei grandi cantautori degli anni '70 che ha in De Andrè e De Gregori i suoi punti di riferimento.

Tuttavia nel panorama contemporaneo esiste un sottobosco di talentuosi cantautori rigorosamente italiani che si "ostinano" nel produrre un indie folk tipicamente "anglosassone" e in lingua inglese, ma di altissimo spessore.



Perché questi artisti non riescono ad ottenere il meritato seguito a livello internazionale? Il guaio per questi artisti è che riescono promuoversi adeguatamente all'estero. Restano infatti intrappolati nel "limbo" dell'underground italiano, conosciuti e ascoltati da quei pochi "esploratori" musicali. Un altro problema è sicuramente la produzione dispersiva: sarebbe auspicabile una realtà discografica specializzata del genere (si pensi a Bad Panda Records per l'elettronica), e dunque uffici stampa capaci di porre in essere una promozione verso l'estero, con contatti internazionali.

Di seguito un po' di artisti che possono ricondursi a questo filone, in ordine rigorosamente sparso.



BOB CORN

Tiziano Sgarbi proviene dalla provincia di Modena e può essere considerato uno dei padri del folk anglosassone "made in Italy", tanto da essere capace di condividere il palco addirittura con il grande Will Oldham. Love Turns Around è una perla che dovrebbe essere consegnata al lustro internazionale.





WRONGONYOU

Classe 1990, Marco Zitelli da Grottaferrata (Roma) è sotto contratto con Carosello e ha una bella storia da raccontare: innamorato del folk e di tutta la discografia di Justin Vernon, comincia a scrivere brani intorno al 2013 ed a pubblicarli sul suo profilo Soundcloud, i brani arrivano all'orecchio del professore di Sound Technology dell’Università di Oxford il quale lo invita a registrare quattro brani nei recording studios dell’università, gli stessi dove nel ’91 gli Shinding, oggi conosciuti come Radiohead, registrarono Manic Hedgehog. Lì nasce Hands, il primo demo che gli permetterà di fare tanti nuovi concerti, oltre che di condividere il palco con Lee Ranaldo dei Sonic Youth.
Questa interpretazione di My Hope fa davvero venire i brividi.





JACK JASELLI

Anche Milano scopre il suo folksinger, secondo una linea più melodica ma pur sempre di alto livello. Jack Jaselli è laureato in filosofia con lode. Senza l’appoggio di alcuna casa discografica, management o agenzia di booking, Jack ha registrato il suo primo album “It’s Gonna Be Rude, Funky, Hard” in una cantina promuovendolo dal vivo con più di 80 date l’anno ed entrando con ben tre singoli nella classifica ‘ear one’ dei brani più trasmessi dalle radio. Fino alla distribuzione Universal.





THONY

Nata a Palermo, di padre italiano e madre polacca, Federica Victoria Caiozzo si fa conoscere al grande pubblico grazie a Flowers Blossom, un pezzone che compare nella colonna sonora di Tutti i Santi Giorni (2012) di Paolo Virzì, da lei composta e raccolta nel bellissimo album Birds. Una voce vellutata davanti che incanta orecchie e psiche.






DI OACH

Dalla fredda Vicenza nasce una band di grande calore introspettivo: un folk più sofisticato dai ricchi intrecci sonori, impreziosito dalla bellissima voce di Chiara Giacon.




THE LEADING GUY

Insieme a Wrongonyou e Persian Pelican il friuliano Simone Zampieri può considerarsi il folksinger del momento: apprezzato dalla critica, in giro per la penisola con innumerevoli live, una grande espressività vocale. Sicuramente hanno pesato i suoi trascorsi in Irlanda e i viaggi in Europa. Oh Sister è magia pura.





NELCASO

Giovanissimi, dalla provincia di Rimini i Nelcaso propongono un sound che rimanda a paesaggi incontaminati e sperimenta l'uso della tromba.





LIVIA FERRI

Altro rappresentante femminile di questa lista, la romana Livia Ferri propone un indie folk dalle liriche potentissime.





SEEKING A DROP

Seeking A Drop è il progetto solista del romano Livio Tulli, ora emigrato a Berlino. Nel 2013 sforna Beyon The Wall, un album a dir poco geniale caratterizzato da ritmo, sperimentazioni e aggressività folk. Speriamo di sentirne parlare ancora.





COMANECI

Ravenna: dall'incontro della splendida voce di Francesca Amati, e della chitarra di Glauco Salvo nasce un duo capace di esprimere un folk intenso e delicatissimo. Satisfied Girl è pura carezza sonora.





PERSIAN PELICAN

Andrea Pulcini, in arte Persian Pelican proviene dalla provincia di Ascoli, ha vissuto a Barcellona edeè attivo dal 2008. Nel 2016 ha lanciato uno degli album artisticamente più interessanti dell'anno. Nessuno sa descrivere l'artista meglio di sé stesso: "...miscela songwriting americano, indigestioni di cinema iraniano e melodrammi di Douglas Sirk, racconti di carattere onirico e di piccole depravazioni quotidiane".





DA BLACK JEZUS

Questo duo nato dalla provincia di Enna propone folk di ampio respiro dalle contaminazioni afro, blues e soul. Una proposta particolarmente valida e originale.






THE SLEEPING TREES

Giulio Frausin è il bassista dei Mellow Mood, noto collettivo reggae friuliano che ha avuto un discreto seguito all'estero grazie a pezzi come Dance Inna Babylonia e Take Over Giulio però è anche un intimissimo folksinger capace di sfornare pezzi da brividi, prima di passare alle contaminazioni elettroniche dell'album Colours (2015).






THE WANDERER

The Wanderer è il progetto del vicentino Gabriele Minchio che scrive un disco chiamato "Born in a Room" poiché scritto tutto d'un fiato, in una stanza, dopo la sofferenza di un amore. L'atmosfera è magica, capace di trasportarti nelle più profonde selve americane, la voce è di un'intensità toccante.






BLACK SNAKE MOAN

Marco Contestabile da Tarquinia, in arte Black Snake Moan, è un one man band che propone un desert blues tenebroso di quelli che in Italia si sentono suonare molto raramente.