A Piermario piacevano Ligabue e Jovanotti. Jovanotti cantava "Sono un ragazzo fortunato perché mi hanno regalato un sogno". Piermario non era fortunato ma un sogno ce l'aveva: fare il calciatore, e come si direbbe oggi "lo stava facendo bene". Tanto bene da diventare un pilastro dell'under 21 di Casiraghi, dopo un'ottima annata a Vicenza e approdare alla corte dell'Udinese di Pozzo, specializzata nel lanciare talenti in erba; un calciatore professionista tesserato in serie A.
Fu proprio all'inizio di un'estate, durante una partita dell'under 21, insieme a gente come Balotelli e Marchisio, che notai un ragazzo particolarmente vivace a centrocampo, con la faccia da pirata buono; il suo nome era Piermario Morosini. Considerato che nella stagione successiva avrebbe militato nell'Udinese e il sottoscritto è un appassionato fantacalcista con una certa predisposizione alla scoperta di talenti sconosciuti, all'asta di agosto l'occasione mi si presentò ghiotta per accaparrarmi il giovane Piermario a poco prezzo.
Il Fantacalcio è il più romantico dei giochi che scommettono sullo sport. I calciatori che compongono il tuo team sono degli eroi, dei condottieri, protagonisti di un romanzo che dura un'intera stagione calcistica. Il volto di Piermario era perfetto, un po' da pirata, un po' da moschettiere. Doveva essere mio, l'ennesima rivelazione tirata fuori dal nulla da preferire a nomi ben più altisonanti nonché costosi. Purtroppo Piermario non esplose a fronte della strategia della società friuliana di puntare su giovani talenti esotici. Dopo una stagione dell'anonimato avevo perso un po' di vista questo ragazzo bergamasco che intanto veniva ceduto continuamente in prestito in Serie B.
Sabato scorso, a distanza di qualche anno da quel deludente acquisto fantacalcistico, appena tornato a casa dal caffè con gli amici scopro di colpo due cose: Morosini gioca nel Livorno, anzi giocava, perché non c'è più. Ha tentato due volte di rialzarsi ma la sua vita è stata improvvisamente stroncata da un ictus a soli 25 anni.
Di fronte ad una tragedia umana così incommensurabile Morisini si toglie la divisa e diventa semplicemente Piermario, un ragazzo. Un ragazzo apparentemente come tutti gli altri poiché il suo destino è stato segnato dalla sofferenza a causa della perdita in giovane età di madre, padre e fratello, malato come la sorella in vita. Improvvisamente la sua vita speciale diventa di dominio pubblico e la sua pagina twitter il diario di un ragazzo pieno di vita, sogni e passioni.
Pensare che era cominciato tutto con un'asta, un sogno fantacalcistico che si è tramutato nell'amaro epilogo della storia di un ragazzo che ora non c'è più.
Ciao Piermario, è stato un piacere conoscerti.