Nella seconda metà degli anni '60, in un'Italia che arrancava tra beat, cover in italiano di successi inglesi e urlatori, spunta fuori "Pugni Chiusi", pezzo de I Ribelli di notevole intensità, denso di rabbia crepuscolare e aggraziato dall'indimenticabile voce di Demetrio Stratos, la cui carriera proseguirà secondo dettami più sperimentali tra Area e progetti solisti.
Un pezzo scoperto grazie alla compilation di mio padre, che svelava un altro Stratos diverso da quello che avevo conosciuto prima con i successivi Area, più melodico ma sempre superlativo e capace di emozionare.
Il testo narra della rabbia per un amore perduto nella notte il testo è di Luciano Beretta e la musica di Ricky Gianco e Gianni Dell'Aglio (batterista de I Ribelli).
Bellissimo è questo video caricato anni fa sul Tubo e andato in onda su RaiUno: una fotografia particolarmente cupa per quei tempi in TV e un giovane Stratos in tutta la sua presenza scenica.
Pugni chiusi non ho più speranzein me c'è la notte più neraOcchi spenti nel buio del mondoper chi è di pietra come mePugni chiusi...perduto per sempre!Non ha più ragione la vitaLa mia salvezza sei tusei l'acqua limpida per meil sole tiepido sei tu amoretornatorna qui da mePugni chiusi non ho più speranzein me c'è la notte più neraViene l'albae un raggio di sole disegna il tuo viso per memani giuntetu sei qui con mee abbraccio la vita con te
Bellissimo è questo video caricato anni fa sul Tubo e andato in onda su RaiUno: una fotografia particolarmente cupa per quei tempi in TV e un giovane Stratos in tutta la sua presenza scenica.