venerdì 5 agosto 2016

1967 - Pugni Chiusi (I Ribelli)

Nella seconda metà degli anni '60, in un'Italia che arrancava tra beat, cover in italiano di successi inglesi e urlatori, spunta fuori "Pugni Chiusi", pezzo de I Ribelli di notevole intensità, denso di rabbia crepuscolare e aggraziato dall'indimenticabile voce di Demetrio Stratos, la cui carriera proseguirà secondo dettami più sperimentali tra Area e progetti solisti.



Un pezzo scoperto grazie alla compilation di mio padre, che svelava un altro Stratos diverso da quello che avevo conosciuto prima con i successivi Area, più melodico ma sempre superlativo e capace di emozionare. 

Il testo narra della rabbia per un amore perduto nella notte il testo è di Luciano Beretta e la musica di Ricky Gianco e Gianni Dell'Aglio (batterista de I Ribelli).
Pugni chiusi non ho più speranze
in me c'è la notte più nera
Occhi spenti nel buio del mondo
per chi è di pietra come me
Pugni chiusi...
perduto per sempre!
Non ha più ragione la vita
La mia salvezza sei tu
sei l'acqua limpida per me
il sole tiepido sei tu amore
torna
torna qui da me
Pugni chiusi non ho più speranze
in me c'è la notte più nera
Viene l'alba
e un raggio di sole disegna il tuo viso per me
mani giunte
tu sei qui con me
e abbraccio la vita con te

Bellissimo è questo video caricato anni fa sul Tubo e andato in onda su RaiUno: una fotografia particolarmente cupa per quei tempi in TV e un giovane Stratos in tutta la sua presenza scenica.