sabato 31 dicembre 2016

Sei Tutto L'Indie Di Cui Ho Bisogno: il 2016 raccontato in dodici mesi di Scatto Col Vip Indie

Altra tradizione di fine anno su questo blog è quella di raccontare l'anno con i 12 scatti che hanno riscosso maggiore successo, tra quelli raccolti nella rubrica fotografica Scatto Col Vip Indie della community di Sei Tutto L'Indie Di Cui Ho Bisogno. Si tratta degli scatti inviati dai fan insieme ai loro beniamini "indie", soprattutto in occasione dei live e che spesso sono un indice dei personaggi più in voga e seguiti dal vivo.

Da quando è nata la rubrica i personaggi più "ricercati" erano "Vascone" Brondi (Le Luci della Centrale Elettrica), "Darione" Brunori, i Verdena e "Ciccio" De Leo (L'Officina della Camomilla) "Peppe" Dente. Nell'ultimo anno le cose sono decisamente cambiate con l'exploit della cosiddetta "Scena Romana" e i suoi paladini "Nicolino" Contessa (I Cani) e "Tommy Paradise" (Thegiornalisti), e soprattutto "Edro" Calcutta, dominatore incontrastato della rubrica.

Durante l'anno sono arrivate quasi 300 tra foto e collage; di seguito quelle che hanno ottenuto più likes, una per ogni mese, che vanno a formare una sorta di calendario a ritroso.
SPOILER: lo scatto dell'anno è quello di maggio!


GENNAIO




FEBBRAIO





MARZO





APRILE





MAGGIO




GIUGNO







LUGLIO






AGOSTO



SETTEMBRE






OTTOBRE





NOVEMBRE





DICEMBRE


venerdì 30 dicembre 2016

21 pezzi del 2016 di cui (quasi) nessuno parla



Siamo arrivati a fine anno e la più importanti testate specializzate stilano classifiche, per la verità abbastanza simili, sui migliori dischi e singoli del'anno. Tra gli artisti sicuramente più citati in queste classifiche troviamo gente come Motta, Cosmo, I Cani, Thegiornalisti, The Zen Circus, Ex Otago, ma anche sorprese come Pop X, Leo Pari, Cambogia, Canova, Gazzelle, senza contare anche a fine hanno tirato fuori singoli gente come Brunori SAS, Fast Animals And The Slow Kids e Management del Dolore Post Operatorio.

Anche quest'anno mi cimento nel "pescare" 21 pezzi (più o meno) dimenticati tra quelli prodotti in Italia e cantati in italiano, allo scopo di ripartire nel 2017 con una visione completa riguardo tutte le perle prodotte in Italia dalla musica indipendente.

NB: i pezzi sono elencati in ordine rigorosamente alfabetico, con l'indicazione del l'album nel quale sono contenuti. Questa non è una classifica ma una lista di canzoni cui si cita l'album nel quale sono contenuti.


ALI' - FACCIAMO NIENTE INSIEME (Woodworm Label)
Da Siracusa un cantautore raffinato in grado di sussurrare e suggestionare.




AND SO YOUR LIFE IS RUINED - EDERA (V4V)
Uno delle poche band che porta ancora in alto la bandiera dell'emocore italiano.



CHIARA MONALDI - UNA SETTIMANA DIFFICILE (Noia Dischi)
Ex "Morgan con la i", una delle voce femminile più interessanti emerse quest'anno: grandi capacità di scrittura e ampi margini di miglioramento. Nei prossimi anni potrebbe essere un nome di punta.



EMANUELE COLANDREA - UN GIORNO DI VENTO (29 Records)
Dai Cappelli a Cilindro agli Eva Mon Amour, un qualsiasi pezzo di Emanuele Colandrea difficilmente riesce a non emozionare. Cantautore di qualità superiore che merita di più anche da solista.



I TRENI NON PORTANO QUI - CAR SHARING (Autoprodotto)
Dalla provincia di Caserta una band fresca, che propone un indie pop che strizza l'occhio al Regno Unito.



L'OFFICINA DELLA CAMOMILLA - EX DARSENA (Garrincha Dischi)
Uno dei nomi più blasonati di questo elenco speciale. De Leo ha tirato fuori, un album sporco violento e delirante cui il suo pubblico tradizionale deve ancora abituarsi.



LA RAGAZZINA DAI CAPELLI ROSSI - TODESTRIEB (Diavoletto Netlabel)
Prendi un electro-pop moderno e coinvolgente e mettici la poesia, la psicanalisi e il senso della vita. Moderni Massimo Volume e gli Offlaga Disco Pax.



LE LARVE - NON SONO D'ACCORDO (Idm Rec.)
Jacopo Castagna viene dal doppiaggio cinematografico e si sente: i suoi pezzi hanno trame imprevedibili.



LE SACERDOTESSE DELL'ISOLA DEL PIACERE - INTERPRETAZIONE DEI SOGNI (V4V)
Band che ci ha abituato a cose di alti livelli e che tiene alta la bandiera dell'alt rock italiano, tra punk, shoegaze e rabbia onirica.



MALKOVIC - MALKOVIC (Costello's)
Avevamo bisogno di chitarre potenti e pezzi diretti. Una bella sorpresa.



MARAZZITA - FORMULE (La Fame Dischi)
Cantautorato intimista dalla Calabria, pezzi che fanno riflettere.



MARU - MARU (Tri Tubba)
Altra voce femminile folk da tenere d'occhio.



MARY IN JUNE - TUFFO (V4V)
Album in realtà atteso dagli addetti ai lavori per una band cresciuta sotto l'ala protettiva di Giorgio Canali.




PAOLO DATA - VACANZE FUORI STAGIONE (Autoprodotto)
Paolo Data è un signore spuntato dal nulla che ha fatto uscire questo album praticamente senza promozione e con una pagina Facebook che ha il titolo dell'album anziché dell'artista. Cantautorato senza tempo.



POLLIO - HUMUS (Maciste Dischi)
Fabrizio Pollio, frontman della band lombarda Iodrama? sa emozionare e raccontare anche da solista.



QUERCIA - NON E' VERO CHE NON HO PIU' L'ETA' (V4V)
Altra giovane band che con chitarre e melodie ci sa fare.




SENHAL - PARAPENDIO (Dischi Mancini)
La band pugliese ha espresso uno degli esordi più raffinati dell'anno per testi e sonorità.



SIBERIA - IN UN SOGNO E' LA MIA PATRIA (Maciste Dischi)
Livelli altissimi per profondità dei testi, tematiche affrontate, sound new wave che ricordono vagamente i primi Diaframma.




TOMMASO TANZINI - GIGANTI (Aloch Dischi)
Tra i talenti che hanno fondato i Criminal Jokers c'è il pisano Tommaso Tanzini che dopo un album  d'esordio molto interessante ha affinato gli arrangiamenti con una bella produzione.



VENUS IN FURS - CARNIVAL (Phonarchia Dischi)
Band con il punk nelle vene e testi densi di ironia. Ma non sono una novità.



VIOLACIDA - LA MIGLIORE ETA' (Maciste Dischi)
Altra realtà già conosciuta ai più che è tornata con un album di grande impatto e psichedelia.

giovedì 29 dicembre 2016

2016 - L'estate sul mare (Nada)

Come ogni anno, per la rubrica Un anno, una canzone (Italia) è arrivato il momento di tirare le somme scegliendo il pezzo che per me più significativo. Non è sicuramente facile, poiché è stato un 2016 particolarmente florido per la musica indipendente italiana con tante novità e correnti: l'exploit di Francesco Motta e Cosmo, la consacrazione della scena romana con I Cani e Thegiornalisti che hanno confermato l'inaspettato successo di Calcutta, l'ulteriore conferma degli Ex Otago, i sorprendenti Leo Pari, Canova, Giorgieness, i promettenti Gomma e La Ragazzina Dai Capelli Rossi, il ritorno di Brunori SAS, Fast Animal And Slow Kids e Mannarino con il lancio a fine anno di pezzi che fanno ben sperare per l'anno venturo.

Ma c'è una signora, che a 63 anni suonati riesce a parlare ai giovani meglio dei giovani, con un'energia bellissima e coinvolgente e il sorriso di una ventenne. Questa signora è Nada Manalima, nota più semplicemente come Nada, che ha un percorso artistico lungo, affascinante e unico nella storia della musica italiana.



Nada viene lanciata nel 1969 A Sanremo a soli 15 anni come fenomeno pop adolescenziale molto in voga in quegli anni (vedi Gigliola Cinquetti). Verso la fine degli anni '70 scopre il cantautorato grazie collaborazioni con il conterraneo Piero Ciampi e Paolo Conte, che scriveranno alcuni pezzi per lei. Poi di nuovo il ritorno al pop e successi da Festivalbar tra i quali spicca Amore Disperato, che diventa un evergreen. Agli inizi degli anni '90 comincia a scrivere i testi dei suoi pezzi ma è all'inizio degli anni duemila che raggiunge la sua maturità artistica passando dal mainstream all'"indie" e pubblicando album di assoluto spessore: Tutto l'amore che manca (2004) che contiene Senza Un Perché, pezzo riscoperto grazie alla fiction The Young Pope (2016) di Sorrentino, Luna in Piena (2007), Vamp (2011), Occupo poco spazio (2014) e L'amore devi seguirlo (2016).

Quest'ultimo è indubbiamente uno dei migliori album dell'anno e ciò che colpisce è la freschezza, la purezza e il senso di libertà che Nada riesce a trasmettere con i suoi testi e la sua musica: nessun giovane artista oggi riesce perlomeno ad eguagliare tali livelli, forse perché si è troppo presi dalla necessità di abbandonarsi a un "poserismo" comunicativo che ai tempi del social networking cattura in maniera molto più "comoda" e immediata.

Una capacità di comunicare sentimenti che parlano a un'intera generazione di giovani che emerge in pezzi come Aprite Le CittàAll'Aria Aperta e L'Estate sul Mare, il pezzo che ho scelto come più significativo dell'anno 2016: una ballata amara e ipnotica, un inno di amore, attesa e libertà che si estrinseca nella natura e nel quotidiano.

Di seguito il testo e video della canzone:


Passo i pomeriggi a schiacciare le formiche 
a cullar questo cuor senza amore 
mentre le zanzare fanno male 
cerco un po' di fresco per dormire  
Ma tu sei lontano, non vorrei tornare qui 
E mi stendo sopra il davanzale  
questo fresco sa proprio di mare  
Un treno da lontano sta scappando  
al cielo io mi ci raccomando  
Amore, amore mentre ti aspetto  
ti prego arriva presto, arriva presto  
perché la sera non so proprio stare senza amore  
L'estate sul mare  
Resto sprofondata nelle ombre di un sogno  
a sognare un'altra estate da passare  
dentro quattro birre e un cannone  
per calmare la disperazione  
cerca il paradiso che sai darmi solo tu  
Amore, amore mentre ti aspetto  
ti prego arriva presto, arriva presto  
perché la sera non so proprio stare senza amore 
L'estate sul mare  
Perché la sera non so proprio stare senza amore  
L'estate sul mare  
Senza amore 
L'estate sul mare


venerdì 11 novembre 2016

Sei Tutto L’indie Di Cui Ho Bisogno raggiunge i 30.000 fan e avvia un esperimento di social songwriting



In occasione del raggiungimento dei 30.000 likes Sei Tutto L’Indie Di Cui Ho Bisogno organizza un esperimento di social songwriting per dare libero sfogo alla creatività di propri fan!

L’obiettivo del contest è scrivere una canzone che nasce sui social e cui testo e musica sono create da persone differenti.

Sono previste due fasi:

1) FASE “MOGOL” - dal 11/11 al 18/11

Invio mediante messaggio privato sulla pagina di un testo + titolo. Le tematiche sono totalmente libere, così come la lingua e la metrica.
Alla fine del periodo verrà selezionato il testo che convincerà di più e pubblicato in pagina.

2) FASE “BATTISTI” - dal 20/11 al 29/11

Composizione della musica sul testo pubblicato e video o file audio con l’interpretazione dell’intero pezzo. Sarà possibile ripetere un ritornello, bridge, ecc. purché venga utilizzato l’intero testo selezionato nella fase precedente.

L'1 dicembre verrà annunciato il vincitore e sarà condivisa in pagina la versione vincente.

Il contest è aperto a tutti senza distinzione: musicisti noti, professionisti e non.




E’ arrivato il momento di dare libero sfogo alla creatività e dar vita a un pezzo nato interamente sui social!

giovedì 22 settembre 2016

Cambogia, il nuovo fenomeno pop dell'indie italiano? [INTERVISTA]

Cambogia è lo pseudonimo di un nmisterioso artista che che irrompe come un fulmine a ciel sereno sulla scena indie con il video di Il mare non è niente di speciale subito chiacchierato e condiviso sui social. Un pezzo molto pop, ruffiano al punto giusto ma che non disdegna citazioni colte come quelle di Battisti e Pasolini.

Incuriosito da questo hype improvviso ho deciso di contattare la persona che si nasconde dietro questo progetto, cercando di capire qualcosa in più sulla sua identità e sull'album che uscirà a novembre.


Ciao Cambogia, è arrivato il momento di svelare la tua vera identità. Chi sei?
Il mio vero nome è Andrea F. [l'intervistato ha volutamente dichiarato di non voler svelare il suo cognome, almeno per il momento, ndr], sono nato negli anni '80 a Catania, ho una folta barba rossa a cui faccio regolari shampoo, ed ho un gatto nero.

Come ti sei affacciato al mondo della musica? Hai esperienze precedenti?
All’età di 10 anni, prima iniziando a suonare il pianoforte e poi la chitarra acustica da autodidatta. Credo che la voglia di suonare mi sia stata trasmessa da mio padre che da piccolo mi faceva ascoltare tutti i suoi cantautori italiani preferiti. Poi crescendo ho iniziato ad ascoltare moltissimo tutta la scena shoegaze e l’indie americano (Pavement, Wilco, etc). Il mio primo gruppo sono stati i Pink Flowers (avevo 16 anni), un progetto di musica low-fi vicino alle sonorità dei Beat Happening, facevamo cacare.

Leggendo un po’ di commenti al tuo video si parla di una certa influenza nel sound e nel mood di Calcutta, avvalorata anche dalla scelto dello pseudonimo e del nome della pagina Facebook. Calcutta è stato indubbiamente fenomeno indie italiano dell’ultimo anno. Non ti chiedo se questa influenza è reale, ma cosa ne sarebbe tuo progetto se un anno prima non fosse uscito Mainstream?
Cambogia in realtà è nato tempo fa. Il motivo è che il primo disco in assoluto che ho comprato è stato Fresh Fruit for Rotting Vegetables dei Dead Kennedys. Era una ristampa troppo scarsa e si sentiva malissimo. Non prendevo più lezioni di pianoforte da un po' e dopo aver ascoltato quell'album ho chiesto a mio padre di comprarmi una chitarra. Lui forse si aspettava che suonassi De Gregori e Venditti e invece volevo essere Jello Biafra che era il mio idolo totale. Dopo un paio di anni mi sono calmato e volevo essere come Calvin Johnson perché non ho tanta presenza scenica e sono meno incazzato di Biafra. Quando da adulto ho iniziato a registrare la mia musica a casa, ho pensato di usare un nome d'arte che ricordasse un posto non proprio tranquillo e Holiday in Cambodia ha chiuso un cerchio.            
Poi c'è il mio amico Schillaci che dice sempre “Cambogia” per indicare situazioni di disagio e caldo, tipo quando si va in tour o quando si esce a Catania d'estate. Era il nome giusto.
Uscendo solo ora, con un nome così simile a quello di Calcutta, immaginavo già che la gente mi potesse accusare di averlo scelto per moda o roba del genere, per cui ho volutamente calcato la mano (tipico di me), e mi sono detto “verranno comunque a farti notare questa somiglianza, tanto vale fare incazzare un po’ di gente e giocarci su”. Per quanto riguarda l’influenza di Mainstream, non credo di averla subita, credo che ci siano di mezzo influenze musicali molto simili, ma per dire realmente se il mio progetto somiglia a Calcutta, o a qualsiasi altro, forse è il caso di aspettare l’uscita dell’album, per quanto ne possiate sapere potrebbe esserci un pezzo pop e il resto potrebbe essere pure à la Gigi D’Agostino

Nelle descrizioni del video de "Il mare non è niente di speciale" si legge che anteprima del nuovo album di Cambogia "La Sottrazione della Gioia" in uscita a novembre 2016 per Napalm Dischi. Esiste davvero questa etichetta?
“Napalm Dischi” è un nome di fantasia, che fa il verso un po’ alla metallara Napalm Records, un po’ alla Bomba Dischi, e non dimentichiamo Apocalypse Now girato quasi tutto in Cambogia. Dietro questo nome si cela un’altra etichetta che si è prestata al gioco, e che verrà svelata con l’uscita dell’album.

Sempre ne "Il mare non è niente di speciale" citi l’estate, Battisti, Mogol, Festivalbar, Pasolini. Cosa significano questi ingredienti  per te?
Non amo particolarmente l’estate, e neanche il mare, ma mi piace moltissimo Battisti, che per me rimane il più grande artista italiano in ambito musicale (al pari solo Lucio Dalla), il pezzo gioca su queste ambivalenze affettive e ogni tanto mi manca il Festivalbar. Ma solo i pezzi tamarri cantati in playback. Per Pasolini c’è tutto un discorso a parte: ad oggi se si osa dire una parola fuori posto su di lui si può rischiare il linciaggio. Potrei ritrovarmi i sui numerosissimi ammiratori sotto casa.

Che tipo di anticipazione ed esclusiva puoi darci sull’album in uscita?
È un album abbastanza pop, uno di quelli che ha dei brani che puoi cantare in macchina nel traffico, sotto la doccia o quando sei sovrappensiero. Ha una tracklist decisamente eterogenea di 10 pezzi di cui 2 strumentali, da qui alla pubblicazione dell’album usciranno altre anticipazioni.

Cosa pensi della scena indie contemporanea? Quali artisti ti senti di segnalare?
La conosco a malapena, da quando lavoro non ho più tutto il tempo che avevo una volta per ascoltare tutta la musica che mi va, perciò mi focalizzo solo su poche cose, per lo più straniere. Ad esempio ultimamente la mia attenzione è polarizzata su un’artista emergente che si chiama Okay Kaya, un ex modella con una voce da angelo, credo che se ne sentirà parlare parecchio nel prossimo futuro.

Qual è la considerazione della musica alternativa in una città come Catania?
Catania ha una grandissima tradizione musicale da Battiato agli Uzeda. attualmente questa scena un tempo florida si è un po’ appannata, c’è parecchio fermento e molta competizione tra gli artisti locali soprattutto in ambito “indie”, il che è ridicolo dato che nella maggior parte dei casi si parla di un pubblico veramente piccolo. La definirei “una guerra tra poveri”.

Prova a fantasticare un po’: cosa ne sarà di Cambogia tra 5 anni?
Fonderò un progetto musicale e lo chiamerò Paolo Fox in maniera da poter prevedere gli eventi futuri, non solo miei ma anche quelli di chi mi sta accanto.

E di Calcutta?
È già difficile parlare di noi stessi, figuriamoci degli altri, in ogni caso non credo si tratti di una meteora, perlomeno glielo auguro. Credo che nell’immediato futuro dovrà fare i conti col peso di bissare un album di successo, la storia insegna che sarà il prossimo album il momento cruciale della sua carriera. A me verrebbe l’ansia solo a pensarci. Sì, sono un ansioso.



domenica 18 settembre 2016

Sei Tutto L'Indie Di Cui Ho Bisogno e Lomography: "scatta" una canzone e vinci fantastici premi!

Ami la musica? Ti piace fotografare? Ecco il contest che fa per te! 

Grazie a una nuova partnership tra Sei Tutto L'Indie di Cui Ho Bisogno e Lomography Italia e la preziosa collaborazione de La Tempesta e Woodworm Label puoi vincere una macchina fotografica Lomo Sardina 8Ball, dischi e magliette? 

COSA DEVI FARE?

Prendi le cuffie ed esci in strada armato della tua immancabile macchina fotografica. Scegli la tua canzone preferita ed esprimi il significato e le emozioni che suscita in te con uno scatto! Hai tempo fino al 30 settembre.

Insieme a Lomography sceglieremo i tre scatti migliori e assegneremo i seguenti premi:

Primo Premio:







1 cd a scelta dall'etichetta discografica La Tempesta, 1 La Sardina Camera 8Ball, 1 confezione con 3 rullini Lomography Color Negative 100 ISO 35mm.

Secondo Premio:


30 piggies da spendere sul nostro shop online e 1 cd dell'etichetta Woodworm a scelta tra:

Motta - La Fine Dei Vent'anni
Paolo Benvegnù - Earth Hotel
Fast Animals and Slow Kids - Alaska
Giovanni Truppi - Giovanni Truppi
Nu Bohemien - La nostra piccola guerra quotidiana
Alì - Facciamo niente insieme

Terzo premio:



20 piggies da spendere sul nostro shop online e una maglietta a scelta dalla catalogo di Sei tutto l'indie.

Le foto vanno inviate qui: http://bit.ly/lomography_seituttolindie


SCATTA ANCHE TU UNA CANZONE!!!

giovedì 8 settembre 2016

TARGHE MEI SOCIAL: TUTTI I VINCITORI

Targhe MEI Social



Sei Tutto L’Indie di Cui Ho Bisogno e Fabrizio Galassi assegnano le “Targhe MEI Social” agli artisti che si sono distinti per la gestione più efficace e penetrante dei profili social e delle strategie web in generale.

Lista dei vincitori 2016:

L’Orso  - Miglior pagina Facebook superiore ai 20.000 fan

Pinguini Tattici Nucleari - Miglior pagina Facebook inferiore ai 20.000 fan

Tutte Le Cose Inutili – Miglior profilo Instagram

Kahbum – Miglior canale YouTube

Eugenio In Via Di Gioia – Miglior strategia web





L’Orso si è distinto per la sua capacità di creare community ed engagement sfruttando la propria pagina Facebook attraverso l’accurato storytelling che ha accompagnato il lancio lancio dell’album “Un Luogo Sicuro” e l’annesso tour.



I Pinguini Tattici Nucleari si sono distinti per la grande capacità di autopromozione del loro album “Diamo un calcio all’aldilà”, grazie a un linguaggio personale e, quindi, unico. Ma anche attraverso iniziative in grado di coinvolgere in modo massiccio il proprio pubblico e conquistare nuovi fan. 



Il duo pratese Tutte Le Cose Inutili ha dimostrato di saper utilizzare con grande padronanza il mezzo Instagram attraverso scatti e video che raccontano la vita quotidiana e coinvolgendo i propri fan con lo scambio di disegni.



A Kahbum – La serie il merito di aver presentato il format più innovativo, originale e meglio curato degli ultimi mesi, in grado di generare canzoni ex-novo dall’incontro di due artisti/musicisti della scena indipendente italiana, lasciando spazio alla libera improvvisazione.



Gli Eugenio in Via di Gioia si sono distinti per la loro capacità di raccontare e coinvolgere costantemente i propri fan sfruttando i molteplici canali del web, con un linguaggio fresco e simpatico mediante video virali, l’iniziativa "Tremila Km in 5 giorni", citazione del brand "Grom", contest con regali per i fan e videogioco ispirato al pezzo “Pam”. Una comunicazione online perfettamente allineata con le azioni offline (busking, concerti).



La consegna dei premi avverrà a Faenza il 24 settembre alle ore 16.00 nell'ambito del MEI - Meeting degli indipendenti presso Salone Delle Bandiere/Sala Del Consiglio. I vincitori saranno presenti anche al dibattito su Strategie Digitali e Social Scouting  tenuto da Giuseppe Piccoli (Sei Tutto L’Indie di Cui Ho Bisogno) e Fabrizio Galassi. 

I premi terranno conto del sondaggio indetto da Sei Tutto L’Indie Di Cui Ho Bisogno e delle analisi dei #Socialindiex pubblicati da Sei Tutto L’Indie Di Cui Ho Bisogno nell’ultimo anno



IL DIBATTITO

Evoluzione dei social e riflessi nel mondo della musica. Ultime tendenze: Telegram e Snapchat;
Il web come sostituto del palco per i talent scout delle etichette: la ricerca avviene su Facebook e YouTube dove i numeri contano;

Potenzialità dei social, strumenti sui quali far leva per farne un uso corretto. Come i social dovrebbero andare di pari passo con la vita reale dell’artista (capacità di storytelling). Possibilità di monetizzare;

I social hanno cambiato l’approccio degli artisti e del pubblico alla musica?;

Analisi empirica su casi di best practice (ma anche epic fail). Parametri da considerare: engagement e crescita;

Testate giornalistiche: chart dedicata ai migliori siti ufficiali.


Sei Tutto L’indie di Cui Ho Bisogno:
Fondata nel 2013 da Giuseppe Piccoli insieme a Gian Marco Perrotta, Sei Tutto L’indie di Cui Ho Bisogno è la più importante e seguita community sulla musica indipendente italiana. Al momento vanta più di 27.000 fan su Facebook, numerose collaborazioni con artisti, festival, brand, etichette discografiche, illustratori e network di pagine Facebook. Ha pubblicato articoli e studi sulla musica indie italiana redatti da Giuseppe Piccoli.

Fabrizio Galassi:
Giornalista, docente e consulente Digital Marketing è stato direttore di Rockstar.it fino al 2008; dal 2009 insegna digital marketing in ambito musicale e artistico allo IED di Roma, al Master in Management, Marketing e Comunicazione della Musica de La Sapienza, alla NUT Academy di Napoli, al Roma Contemporary Music College oltre a tenere workshop e seminari in tutta Italia.
Come giornalista scrive e ha scritto per Repubblica.it, Kataweb, Wired, IlFattoQuotidiano e Left.

venerdì 2 settembre 2016

Facebook: Targhe MEI Social a L'Orso e i Pinguini Tattici Nucleari





Sei Tutto L’Indie di Cui Ho Bisogno e Fabrizio Galassi assegnano le “Targhe MEI Social” agli artisti che si sono distinti per la gestione più efficace e penetrante dei profili social e delle strategie web in generale.

I primi artisti premiati sono:

L’Orso  - Miglior pagina Facebook superiore ai 20.000 fan

Pinguini Tattici Nucleari - Miglior pagina Facebook inferiore ai 20.000 fan



L’Orso si è distinto per la sua capacità di creare community ed engagement sfruttando la propria pagina Facebook attraverso l’accurato storytelling che ha accompagnato il lancio lancio dell’album “Un Luogo Sicuro” e l’annesso tour.



I Pinguini Tattici Nucleari si sono distinti per la grande capacità di autopromozione del loro album “Diamo un calcio all’aldilà”, grazie a un linguaggio personale e, quindi, unico. Ma anche attraverso iniziative in grado di coinvolgere in modo massiccio il proprio pubblico e conquistare nuovi fan. 

La consegna dei premi avverrà a Faenza nell'ambito del MEI - Meeting degli Indipendenti il 24 settembre alle ore 16.00 presso Salone Delle Bandiere/Sala Del Consiglio. I vincitori saranno presenti anche al dibattito su Strategie Digitali e Social Scouting  tenuto da Giuseppe Piccoli (Sei Tutto L’Indie di Cui Ho Bisogno) e Fabrizio Galassi. 

I premi terranno conto del sondaggio indetto da Sei Tutto L’Indie Di Cui Ho Bisogno e delle analisi dei #Socialindiex pubblicati da Sei Tutto L’Indie Di Cui Ho Bisogno nell’ultimo anno.

Tutti i premi previsti:

  • Miglior pagina FB superiore ai 20.000 fan
  • Miglior pagina FB inferiore ai 20.000 fan
  • Miglior profilo Instagram
  • Miglior canale YouTube
  • Migliore Strategia Web


IL DIBATTITO

Evoluzione dei social e riflessi nel mondo della musica. Ultime tendenze: Telegram e Snapchat.

Il web come sostituto del palco per i talent scout delle etichette: la ricerca avviene su Facebook e YouTube dove i numeri contano.

Potenzialità dei social, strumenti sui quali far leva per farne un uso corretto. Come i social dovrebbero andare di pari passo con la vita reale dell’artista (capacità di storytelling). Possibilità di monetizzare.

I social hanno cambiato l’approccio degli artisti e del pubblico alla musica?.

Analisi empirica su casi di best practice (ma anche epic fail). Parametri da considerare: engagement e crescita.

Testate giornalistiche: chart dedicata ai migliori siti ufficiali.

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Sei Tutto L’indie di Cui Ho Bisogno:
Fondata nel 2013 da Giuseppe Piccoli insieme a Gian Marco Perrotta, Sei Tutto L’indie di Cui Ho Bisogno è la più importante e seguita community sulla musica indipendente italiana. Al momento vanta più di 27.000 fan su Facebook, numerose collaborazioni con artisti, festival, brand, etichette discografiche, illustratori e network di pagine Facebook. Ha pubblicato articoli e studi sulla musica indie italiana redatti da Giuseppe Piccoli.

Fabrizio Galassi:
Giornalista, docente e consulente Digital Marketing è stato direttore di Rockstar.it fino al 2008; dal 2009 insegna digital marketing in ambito musicale e artistico allo IED di Roma, al Master in Management, Marketing e Comunicazione della Musica de La Sapienza, alla NUT Academy di Napoli, al Roma Contemporary Music College oltre a tenere workshop e seminari in tutta Italia.
Come giornalista scrive e ha scritto per Repubblica.it, Kataweb, Wired, IlFattoQuotidiano e Left.

venerdì 5 agosto 2016

1967 - Pugni Chiusi (I Ribelli)

Nella seconda metà degli anni '60, in un'Italia che arrancava tra beat, cover in italiano di successi inglesi e urlatori, spunta fuori "Pugni Chiusi", pezzo de I Ribelli di notevole intensità, denso di rabbia crepuscolare e aggraziato dall'indimenticabile voce di Demetrio Stratos, la cui carriera proseguirà secondo dettami più sperimentali tra Area e progetti solisti.



Un pezzo scoperto grazie alla compilation di mio padre, che svelava un altro Stratos diverso da quello che avevo conosciuto prima con i successivi Area, più melodico ma sempre superlativo e capace di emozionare. 

Il testo narra della rabbia per un amore perduto nella notte il testo è di Luciano Beretta e la musica di Ricky Gianco e Gianni Dell'Aglio (batterista de I Ribelli).
Pugni chiusi non ho più speranze
in me c'è la notte più nera
Occhi spenti nel buio del mondo
per chi è di pietra come me
Pugni chiusi...
perduto per sempre!
Non ha più ragione la vita
La mia salvezza sei tu
sei l'acqua limpida per me
il sole tiepido sei tu amore
torna
torna qui da me
Pugni chiusi non ho più speranze
in me c'è la notte più nera
Viene l'alba
e un raggio di sole disegna il tuo viso per me
mani giunte
tu sei qui con me
e abbraccio la vita con te

Bellissimo è questo video caricato anni fa sul Tubo e andato in onda su RaiUno: una fotografia particolarmente cupa per quei tempi in TV e un giovane Stratos in tutta la sua presenza scenica.

martedì 19 luglio 2016

In Italia si fa dell'ottimo folk (anglosassone)

[aggiornato a ottobre 2016]

L'America è la patria del folk, quello sofferto, chitarra e voce, che narra di amori, viaggi e impegno sociale. In principio fu Woody Guthrie, poi Bob Dylan, Simon & Garfunkel, Neil Young, Bruce Springsteen, fino ai maestri dell'indie folk come Will Oldham. Oppure si pensi alla scrittura europea che va da Jackson C. Frank, passando per Nick Drake, Donovan, David Gray, fino allo svedese The Tallest Man on Earth. Sono solo alcuni nomi.

In Italia invece, cosa viene in mente quando si pronuncia la parola "folk"? Sicuramente la musica tradizionale, di matrice regionale: si pensi ad esempio alla pizzica, alle tarantelle, al liscio romagnolo, alla musica in dialetto napoletano, ai canti popolari del nord italia e agli stornelli romani.

Oppure alla scuola dei grandi cantautori degli anni '70 che ha in De Andrè e De Gregori i suoi punti di riferimento.

Tuttavia nel panorama contemporaneo esiste un sottobosco di talentuosi cantautori rigorosamente italiani che si "ostinano" nel produrre un indie folk tipicamente "anglosassone" e in lingua inglese, ma di altissimo spessore.



Perché questi artisti non riescono ad ottenere il meritato seguito a livello internazionale? Il guaio per questi artisti è che riescono promuoversi adeguatamente all'estero. Restano infatti intrappolati nel "limbo" dell'underground italiano, conosciuti e ascoltati da quei pochi "esploratori" musicali. Un altro problema è sicuramente la produzione dispersiva: sarebbe auspicabile una realtà discografica specializzata del genere (si pensi a Bad Panda Records per l'elettronica), e dunque uffici stampa capaci di porre in essere una promozione verso l'estero, con contatti internazionali.

Di seguito un po' di artisti che possono ricondursi a questo filone, in ordine rigorosamente sparso.



BOB CORN

Tiziano Sgarbi proviene dalla provincia di Modena e può essere considerato uno dei padri del folk anglosassone "made in Italy", tanto da essere capace di condividere il palco addirittura con il grande Will Oldham. Love Turns Around è una perla che dovrebbe essere consegnata al lustro internazionale.





WRONGONYOU

Classe 1990, Marco Zitelli da Grottaferrata (Roma) è sotto contratto con Carosello e ha una bella storia da raccontare: innamorato del folk e di tutta la discografia di Justin Vernon, comincia a scrivere brani intorno al 2013 ed a pubblicarli sul suo profilo Soundcloud, i brani arrivano all'orecchio del professore di Sound Technology dell’Università di Oxford il quale lo invita a registrare quattro brani nei recording studios dell’università, gli stessi dove nel ’91 gli Shinding, oggi conosciuti come Radiohead, registrarono Manic Hedgehog. Lì nasce Hands, il primo demo che gli permetterà di fare tanti nuovi concerti, oltre che di condividere il palco con Lee Ranaldo dei Sonic Youth.
Questa interpretazione di My Hope fa davvero venire i brividi.





JACK JASELLI

Anche Milano scopre il suo folksinger, secondo una linea più melodica ma pur sempre di alto livello. Jack Jaselli è laureato in filosofia con lode. Senza l’appoggio di alcuna casa discografica, management o agenzia di booking, Jack ha registrato il suo primo album “It’s Gonna Be Rude, Funky, Hard” in una cantina promuovendolo dal vivo con più di 80 date l’anno ed entrando con ben tre singoli nella classifica ‘ear one’ dei brani più trasmessi dalle radio. Fino alla distribuzione Universal.





THONY

Nata a Palermo, di padre italiano e madre polacca, Federica Victoria Caiozzo si fa conoscere al grande pubblico grazie a Flowers Blossom, un pezzone che compare nella colonna sonora di Tutti i Santi Giorni (2012) di Paolo Virzì, da lei composta e raccolta nel bellissimo album Birds. Una voce vellutata davanti che incanta orecchie e psiche.






DI OACH

Dalla fredda Vicenza nasce una band di grande calore introspettivo: un folk più sofisticato dai ricchi intrecci sonori, impreziosito dalla bellissima voce di Chiara Giacon.




THE LEADING GUY

Insieme a Wrongonyou e Persian Pelican il friuliano Simone Zampieri può considerarsi il folksinger del momento: apprezzato dalla critica, in giro per la penisola con innumerevoli live, una grande espressività vocale. Sicuramente hanno pesato i suoi trascorsi in Irlanda e i viaggi in Europa. Oh Sister è magia pura.





NELCASO

Giovanissimi, dalla provincia di Rimini i Nelcaso propongono un sound che rimanda a paesaggi incontaminati e sperimenta l'uso della tromba.





LIVIA FERRI

Altro rappresentante femminile di questa lista, la romana Livia Ferri propone un indie folk dalle liriche potentissime.





SEEKING A DROP

Seeking A Drop è il progetto solista del romano Livio Tulli, ora emigrato a Berlino. Nel 2013 sforna Beyon The Wall, un album a dir poco geniale caratterizzato da ritmo, sperimentazioni e aggressività folk. Speriamo di sentirne parlare ancora.





COMANECI

Ravenna: dall'incontro della splendida voce di Francesca Amati, e della chitarra di Glauco Salvo nasce un duo capace di esprimere un folk intenso e delicatissimo. Satisfied Girl è pura carezza sonora.





PERSIAN PELICAN

Andrea Pulcini, in arte Persian Pelican proviene dalla provincia di Ascoli, ha vissuto a Barcellona edeè attivo dal 2008. Nel 2016 ha lanciato uno degli album artisticamente più interessanti dell'anno. Nessuno sa descrivere l'artista meglio di sé stesso: "...miscela songwriting americano, indigestioni di cinema iraniano e melodrammi di Douglas Sirk, racconti di carattere onirico e di piccole depravazioni quotidiane".





DA BLACK JEZUS

Questo duo nato dalla provincia di Enna propone folk di ampio respiro dalle contaminazioni afro, blues e soul. Una proposta particolarmente valida e originale.






THE SLEEPING TREES

Giulio Frausin è il bassista dei Mellow Mood, noto collettivo reggae friuliano che ha avuto un discreto seguito all'estero grazie a pezzi come Dance Inna Babylonia e Take Over Giulio però è anche un intimissimo folksinger capace di sfornare pezzi da brividi, prima di passare alle contaminazioni elettroniche dell'album Colours (2015).






THE WANDERER

The Wanderer è il progetto del vicentino Gabriele Minchio che scrive un disco chiamato "Born in a Room" poiché scritto tutto d'un fiato, in una stanza, dopo la sofferenza di un amore. L'atmosfera è magica, capace di trasportarti nelle più profonde selve americane, la voce è di un'intensità toccante.






BLACK SNAKE MOAN

Marco Contestabile da Tarquinia, in arte Black Snake Moan, è un one man band che propone un desert blues tenebroso di quelli che in Italia si sentono suonare molto raramente.




giovedì 30 giugno 2016

13 artisti indie che hanno superato il milione di visualizzazioni su YouTube



Indie significa forse "di nicchia"? Non sempre: a volte un pezzo indipendente può sbarcare il lunario e diventare un successo pop pluri-condiviso sulla rete. Ultimo in ordine cronologico "Cosa Mi Manchi A Fare" di Calcutta.

Analizziamo 13 casi che hanno consegnato la musica indie alla gloria popolare su YouTube, superando il milione di visualizzazioni. Un'analisi che parte dal 2005, anno di fondazione della piattaforma di video-streaming.

NOTA METODOLOGICA: in caso di artisti che hanno più pezzi/video che hanno superato il milione di views, è stato preso in considerazione quello con più visualizzazioni.



2007 - IL MONDO PRIMA / TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI (La Tempesta) [6.350.000+ views]

Apre la classifica una band seminale dell'indie italiano degli ultimi 15 anni, non solo sotto il profilo musicale ma anche produttivo: il primo video a superare il milione di fan è una produzione de La Tempesta, collettivo discografico nato sette anni prima su iniziativa di Enrico Molteni, bassista dei TARM. E di pezzi de La Tempesta ne vedremo tanti in questa classifica, dato che rafforza la fama di etichetta più influente della musica indie e modello da emulare.





2008 - POP PORNO / IL GENIO (Cramps Music) [6.350.000+ views]

Uno dei primi grandi exploit dell'indie italiano, trasmesso su MTV diventa subito un caso grazie soprattutto all'ipnotico ritornello e alla voce sexy di Alessandra Contini, particolarmente ammiccante nel video dove balla vestita come una liceale. Oggi Gianluca De Rubertis ha intrapreso una strada parallela da solista.





2008 - DISTANTE / MEG (Multiformis) [1.290.000+ views]

La napoletana Meg si è fatta conoscere come voce femminile dei 99 Posse per poi fondare una propria etichetta (Multiformis) e intraprendere un fortunata carriera solista  segnata da un electro pop psichedelico.





2009 - VIENI A VIVERE / DENTE (Ghost Records) [1.000.000+ views]

Giuseppe Peveri, malinconico cantautore di Fidenza, viene lanciato nel 2006 dalla madre dei fratelli Ferrari (Verdena) e nel 2009 incide uno dei dischi più influenti del cantautorato contemporaneo: "L'Amore Non è Bello". Vieni a Vivere è una canzone che emana dolcezza, così come il suo video.





2009 - ANDATE TUTTI AFFANCULO / THE ZEN CIRCUS (La Tempesta) [2.270.000+ views]

L'indie italiano a differenza del mainstream può permettersi titoli ribelli corredati da "parolacce". La band pisana è sulla scena ormai da anni, ma questo pezzo diventa un inno generazionale carico di rabbia. In questo caso non c'è bisogno di un videoclip per superare il milione di views.




2009 - A SANGUE FREDDO / IL TEATRO DEGLI ORRORI (La Tempesta) [1.280.000+ views]

Altra band di primaria importanza per il rock italiano, questo pezzo riesce a raggiungere la fama pur parlando di un tema molto impegnato: il poeta ed attivista nigeriano Ken Saro-Wiwa, condannato a morte nel 1995. Chapeau.





2010 - CARA CATASTROFE / LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA (La Tempesta) [2.300.000+ views]

Il progetto musicale del ferrarese Vasco Brondi nasce nel 2007 e ha un grandissimo riscontro di pubblico e critica nel 2008 con Canzoni Da Spiaggia Deturpata. Il video di "Cara Catastrofe", che vede protagonista una ragazza dai capelli blu che balla nel quartiere tuscolano di Roma mentre ascolta musica in cuffia, è entrato subito nell'immaginario collettivo. E' l'inizio di una nuova era per l'indie italiano, fatto di versi sofferti e apparentemente disconnessi, parlati a volte gridati che denunciano il disagio delle nuove generazioni.





2010 - ME SO'MBRIACATO / MANNARINO (Leave Music) [7.600.000+ views]

Da busker sulle strade della Capitale, gli stornelli di Alessandro Mannarino vengono notati da Serena Dandini che lo lancia su Rai 3 nella trasmissione "Parla Con Me". Il successo è straordinario e Mannarino è l'artista indie di questa classifica che vanta più video oltre il milione di views.




2011 - LE COPPIE - I CANI (42 Records) [1.170.000+ views]

Altro punto di svolta per la musica indie italiana: dietro "I Cani" e una band che inizialmente si presenta col volto coperto di buste di carta si cela il progetto musicale di Niccolò Contessa che impone il suo sguardo nichilista e etimologico verso la società borghese, in particolare quella romana. I video su YouTube sono cliccatissimi e seguiranno altri album fortunati.




2012 - MI SONO ROTTO IL CAZZO / LO STATO SOCIALE (Garrincha Dischi) [2.000.000+ views]

Punta di diamante della Garrincha Dischi, fortunata etichetta bolognese fondata da Matteo Romagnoli che conquista soprattutto i seguaci più giovani dell'indie italiano attraverso un electro-pop festaiolo e scanzonato ma spesso impegnato nei temi. Ancora una volta, il titolo molto forte contribuisce a trasformare questo singolo in un inno generazionale che sa di ribellione.





2013 - ALFONSO / LEVANTE (INRI) - [2.000.000+ views]

Claudia Lagona, cantautrice di origine siciliana, è stata la scommessa vinta dall'etichetta torinese INRI. Talvolta ragazza acqua e sapone, talvolta rocker vagamente ribelle, con "Alfonso" riesce addirittura a conquistare le radio nazionali diventando un vero e proprio tormentone. Insieme a Meg unica donna solista in classifica.





2014 - L'UNICA / PERTURBAZIONE (Mescal) [2.700.000+ views]

Stavolta il traino è Sanremo: una band che da anni si è fatta apprezzare nei circuiti alternativi conosce il suo momento di gloria grazie a un pezzo raffinato che parla di donne, amore e conquista il pubblico nazionale.




2015 - COSA MI MANCHI A FARE / CALCUTTA (Bomba Dischi) [1.830.000+ views]

E' l'ultimo grande caso dell'indie italiano, forse il più eclatante. Perché Calcutta da Latina, al secolo Edoardo D'Erme, nasce come svampito cantautore rigorosamente lo-fi, cresciuto nei circuiti underground romani. Un giorno però decide di dare una veste "mainstream" ai suoi inni nostalgici di provincia e nasce un disco che segnerà per sempre l'indie e non solo. Il piccolo protagonista bengalese si erge a simbolo dei perdenti in questo fantastico video di Francesco Lettieri, che crea dipendenza come la canzone.