giovedì 22 settembre 2016

Cambogia, il nuovo fenomeno pop dell'indie italiano? [INTERVISTA]

Cambogia è lo pseudonimo di un nmisterioso artista che che irrompe come un fulmine a ciel sereno sulla scena indie con il video di Il mare non è niente di speciale subito chiacchierato e condiviso sui social. Un pezzo molto pop, ruffiano al punto giusto ma che non disdegna citazioni colte come quelle di Battisti e Pasolini.

Incuriosito da questo hype improvviso ho deciso di contattare la persona che si nasconde dietro questo progetto, cercando di capire qualcosa in più sulla sua identità e sull'album che uscirà a novembre.


Ciao Cambogia, è arrivato il momento di svelare la tua vera identità. Chi sei?
Il mio vero nome è Andrea F. [l'intervistato ha volutamente dichiarato di non voler svelare il suo cognome, almeno per il momento, ndr], sono nato negli anni '80 a Catania, ho una folta barba rossa a cui faccio regolari shampoo, ed ho un gatto nero.

Come ti sei affacciato al mondo della musica? Hai esperienze precedenti?
All’età di 10 anni, prima iniziando a suonare il pianoforte e poi la chitarra acustica da autodidatta. Credo che la voglia di suonare mi sia stata trasmessa da mio padre che da piccolo mi faceva ascoltare tutti i suoi cantautori italiani preferiti. Poi crescendo ho iniziato ad ascoltare moltissimo tutta la scena shoegaze e l’indie americano (Pavement, Wilco, etc). Il mio primo gruppo sono stati i Pink Flowers (avevo 16 anni), un progetto di musica low-fi vicino alle sonorità dei Beat Happening, facevamo cacare.

Leggendo un po’ di commenti al tuo video si parla di una certa influenza nel sound e nel mood di Calcutta, avvalorata anche dalla scelto dello pseudonimo e del nome della pagina Facebook. Calcutta è stato indubbiamente fenomeno indie italiano dell’ultimo anno. Non ti chiedo se questa influenza è reale, ma cosa ne sarebbe tuo progetto se un anno prima non fosse uscito Mainstream?
Cambogia in realtà è nato tempo fa. Il motivo è che il primo disco in assoluto che ho comprato è stato Fresh Fruit for Rotting Vegetables dei Dead Kennedys. Era una ristampa troppo scarsa e si sentiva malissimo. Non prendevo più lezioni di pianoforte da un po' e dopo aver ascoltato quell'album ho chiesto a mio padre di comprarmi una chitarra. Lui forse si aspettava che suonassi De Gregori e Venditti e invece volevo essere Jello Biafra che era il mio idolo totale. Dopo un paio di anni mi sono calmato e volevo essere come Calvin Johnson perché non ho tanta presenza scenica e sono meno incazzato di Biafra. Quando da adulto ho iniziato a registrare la mia musica a casa, ho pensato di usare un nome d'arte che ricordasse un posto non proprio tranquillo e Holiday in Cambodia ha chiuso un cerchio.            
Poi c'è il mio amico Schillaci che dice sempre “Cambogia” per indicare situazioni di disagio e caldo, tipo quando si va in tour o quando si esce a Catania d'estate. Era il nome giusto.
Uscendo solo ora, con un nome così simile a quello di Calcutta, immaginavo già che la gente mi potesse accusare di averlo scelto per moda o roba del genere, per cui ho volutamente calcato la mano (tipico di me), e mi sono detto “verranno comunque a farti notare questa somiglianza, tanto vale fare incazzare un po’ di gente e giocarci su”. Per quanto riguarda l’influenza di Mainstream, non credo di averla subita, credo che ci siano di mezzo influenze musicali molto simili, ma per dire realmente se il mio progetto somiglia a Calcutta, o a qualsiasi altro, forse è il caso di aspettare l’uscita dell’album, per quanto ne possiate sapere potrebbe esserci un pezzo pop e il resto potrebbe essere pure à la Gigi D’Agostino

Nelle descrizioni del video de "Il mare non è niente di speciale" si legge che anteprima del nuovo album di Cambogia "La Sottrazione della Gioia" in uscita a novembre 2016 per Napalm Dischi. Esiste davvero questa etichetta?
“Napalm Dischi” è un nome di fantasia, che fa il verso un po’ alla metallara Napalm Records, un po’ alla Bomba Dischi, e non dimentichiamo Apocalypse Now girato quasi tutto in Cambogia. Dietro questo nome si cela un’altra etichetta che si è prestata al gioco, e che verrà svelata con l’uscita dell’album.

Sempre ne "Il mare non è niente di speciale" citi l’estate, Battisti, Mogol, Festivalbar, Pasolini. Cosa significano questi ingredienti  per te?
Non amo particolarmente l’estate, e neanche il mare, ma mi piace moltissimo Battisti, che per me rimane il più grande artista italiano in ambito musicale (al pari solo Lucio Dalla), il pezzo gioca su queste ambivalenze affettive e ogni tanto mi manca il Festivalbar. Ma solo i pezzi tamarri cantati in playback. Per Pasolini c’è tutto un discorso a parte: ad oggi se si osa dire una parola fuori posto su di lui si può rischiare il linciaggio. Potrei ritrovarmi i sui numerosissimi ammiratori sotto casa.

Che tipo di anticipazione ed esclusiva puoi darci sull’album in uscita?
È un album abbastanza pop, uno di quelli che ha dei brani che puoi cantare in macchina nel traffico, sotto la doccia o quando sei sovrappensiero. Ha una tracklist decisamente eterogenea di 10 pezzi di cui 2 strumentali, da qui alla pubblicazione dell’album usciranno altre anticipazioni.

Cosa pensi della scena indie contemporanea? Quali artisti ti senti di segnalare?
La conosco a malapena, da quando lavoro non ho più tutto il tempo che avevo una volta per ascoltare tutta la musica che mi va, perciò mi focalizzo solo su poche cose, per lo più straniere. Ad esempio ultimamente la mia attenzione è polarizzata su un’artista emergente che si chiama Okay Kaya, un ex modella con una voce da angelo, credo che se ne sentirà parlare parecchio nel prossimo futuro.

Qual è la considerazione della musica alternativa in una città come Catania?
Catania ha una grandissima tradizione musicale da Battiato agli Uzeda. attualmente questa scena un tempo florida si è un po’ appannata, c’è parecchio fermento e molta competizione tra gli artisti locali soprattutto in ambito “indie”, il che è ridicolo dato che nella maggior parte dei casi si parla di un pubblico veramente piccolo. La definirei “una guerra tra poveri”.

Prova a fantasticare un po’: cosa ne sarà di Cambogia tra 5 anni?
Fonderò un progetto musicale e lo chiamerò Paolo Fox in maniera da poter prevedere gli eventi futuri, non solo miei ma anche quelli di chi mi sta accanto.

E di Calcutta?
È già difficile parlare di noi stessi, figuriamoci degli altri, in ogni caso non credo si tratti di una meteora, perlomeno glielo auguro. Credo che nell’immediato futuro dovrà fare i conti col peso di bissare un album di successo, la storia insegna che sarà il prossimo album il momento cruciale della sua carriera. A me verrebbe l’ansia solo a pensarci. Sì, sono un ansioso.



domenica 18 settembre 2016

Sei Tutto L'Indie Di Cui Ho Bisogno e Lomography: "scatta" una canzone e vinci fantastici premi!

Ami la musica? Ti piace fotografare? Ecco il contest che fa per te! 

Grazie a una nuova partnership tra Sei Tutto L'Indie di Cui Ho Bisogno e Lomography Italia e la preziosa collaborazione de La Tempesta e Woodworm Label puoi vincere una macchina fotografica Lomo Sardina 8Ball, dischi e magliette? 

COSA DEVI FARE?

Prendi le cuffie ed esci in strada armato della tua immancabile macchina fotografica. Scegli la tua canzone preferita ed esprimi il significato e le emozioni che suscita in te con uno scatto! Hai tempo fino al 30 settembre.

Insieme a Lomography sceglieremo i tre scatti migliori e assegneremo i seguenti premi:

Primo Premio:







1 cd a scelta dall'etichetta discografica La Tempesta, 1 La Sardina Camera 8Ball, 1 confezione con 3 rullini Lomography Color Negative 100 ISO 35mm.

Secondo Premio:


30 piggies da spendere sul nostro shop online e 1 cd dell'etichetta Woodworm a scelta tra:

Motta - La Fine Dei Vent'anni
Paolo Benvegnù - Earth Hotel
Fast Animals and Slow Kids - Alaska
Giovanni Truppi - Giovanni Truppi
Nu Bohemien - La nostra piccola guerra quotidiana
Alì - Facciamo niente insieme

Terzo premio:



20 piggies da spendere sul nostro shop online e una maglietta a scelta dalla catalogo di Sei tutto l'indie.

Le foto vanno inviate qui: http://bit.ly/lomography_seituttolindie


SCATTA ANCHE TU UNA CANZONE!!!

giovedì 8 settembre 2016

TARGHE MEI SOCIAL: TUTTI I VINCITORI

Targhe MEI Social



Sei Tutto L’Indie di Cui Ho Bisogno e Fabrizio Galassi assegnano le “Targhe MEI Social” agli artisti che si sono distinti per la gestione più efficace e penetrante dei profili social e delle strategie web in generale.

Lista dei vincitori 2016:

L’Orso  - Miglior pagina Facebook superiore ai 20.000 fan

Pinguini Tattici Nucleari - Miglior pagina Facebook inferiore ai 20.000 fan

Tutte Le Cose Inutili – Miglior profilo Instagram

Kahbum – Miglior canale YouTube

Eugenio In Via Di Gioia – Miglior strategia web





L’Orso si è distinto per la sua capacità di creare community ed engagement sfruttando la propria pagina Facebook attraverso l’accurato storytelling che ha accompagnato il lancio lancio dell’album “Un Luogo Sicuro” e l’annesso tour.



I Pinguini Tattici Nucleari si sono distinti per la grande capacità di autopromozione del loro album “Diamo un calcio all’aldilà”, grazie a un linguaggio personale e, quindi, unico. Ma anche attraverso iniziative in grado di coinvolgere in modo massiccio il proprio pubblico e conquistare nuovi fan. 



Il duo pratese Tutte Le Cose Inutili ha dimostrato di saper utilizzare con grande padronanza il mezzo Instagram attraverso scatti e video che raccontano la vita quotidiana e coinvolgendo i propri fan con lo scambio di disegni.



A Kahbum – La serie il merito di aver presentato il format più innovativo, originale e meglio curato degli ultimi mesi, in grado di generare canzoni ex-novo dall’incontro di due artisti/musicisti della scena indipendente italiana, lasciando spazio alla libera improvvisazione.



Gli Eugenio in Via di Gioia si sono distinti per la loro capacità di raccontare e coinvolgere costantemente i propri fan sfruttando i molteplici canali del web, con un linguaggio fresco e simpatico mediante video virali, l’iniziativa "Tremila Km in 5 giorni", citazione del brand "Grom", contest con regali per i fan e videogioco ispirato al pezzo “Pam”. Una comunicazione online perfettamente allineata con le azioni offline (busking, concerti).



La consegna dei premi avverrà a Faenza il 24 settembre alle ore 16.00 nell'ambito del MEI - Meeting degli indipendenti presso Salone Delle Bandiere/Sala Del Consiglio. I vincitori saranno presenti anche al dibattito su Strategie Digitali e Social Scouting  tenuto da Giuseppe Piccoli (Sei Tutto L’Indie di Cui Ho Bisogno) e Fabrizio Galassi. 

I premi terranno conto del sondaggio indetto da Sei Tutto L’Indie Di Cui Ho Bisogno e delle analisi dei #Socialindiex pubblicati da Sei Tutto L’Indie Di Cui Ho Bisogno nell’ultimo anno



IL DIBATTITO

Evoluzione dei social e riflessi nel mondo della musica. Ultime tendenze: Telegram e Snapchat;
Il web come sostituto del palco per i talent scout delle etichette: la ricerca avviene su Facebook e YouTube dove i numeri contano;

Potenzialità dei social, strumenti sui quali far leva per farne un uso corretto. Come i social dovrebbero andare di pari passo con la vita reale dell’artista (capacità di storytelling). Possibilità di monetizzare;

I social hanno cambiato l’approccio degli artisti e del pubblico alla musica?;

Analisi empirica su casi di best practice (ma anche epic fail). Parametri da considerare: engagement e crescita;

Testate giornalistiche: chart dedicata ai migliori siti ufficiali.


Sei Tutto L’indie di Cui Ho Bisogno:
Fondata nel 2013 da Giuseppe Piccoli insieme a Gian Marco Perrotta, Sei Tutto L’indie di Cui Ho Bisogno è la più importante e seguita community sulla musica indipendente italiana. Al momento vanta più di 27.000 fan su Facebook, numerose collaborazioni con artisti, festival, brand, etichette discografiche, illustratori e network di pagine Facebook. Ha pubblicato articoli e studi sulla musica indie italiana redatti da Giuseppe Piccoli.

Fabrizio Galassi:
Giornalista, docente e consulente Digital Marketing è stato direttore di Rockstar.it fino al 2008; dal 2009 insegna digital marketing in ambito musicale e artistico allo IED di Roma, al Master in Management, Marketing e Comunicazione della Musica de La Sapienza, alla NUT Academy di Napoli, al Roma Contemporary Music College oltre a tenere workshop e seminari in tutta Italia.
Come giornalista scrive e ha scritto per Repubblica.it, Kataweb, Wired, IlFattoQuotidiano e Left.

venerdì 2 settembre 2016

Facebook: Targhe MEI Social a L'Orso e i Pinguini Tattici Nucleari





Sei Tutto L’Indie di Cui Ho Bisogno e Fabrizio Galassi assegnano le “Targhe MEI Social” agli artisti che si sono distinti per la gestione più efficace e penetrante dei profili social e delle strategie web in generale.

I primi artisti premiati sono:

L’Orso  - Miglior pagina Facebook superiore ai 20.000 fan

Pinguini Tattici Nucleari - Miglior pagina Facebook inferiore ai 20.000 fan



L’Orso si è distinto per la sua capacità di creare community ed engagement sfruttando la propria pagina Facebook attraverso l’accurato storytelling che ha accompagnato il lancio lancio dell’album “Un Luogo Sicuro” e l’annesso tour.



I Pinguini Tattici Nucleari si sono distinti per la grande capacità di autopromozione del loro album “Diamo un calcio all’aldilà”, grazie a un linguaggio personale e, quindi, unico. Ma anche attraverso iniziative in grado di coinvolgere in modo massiccio il proprio pubblico e conquistare nuovi fan. 

La consegna dei premi avverrà a Faenza nell'ambito del MEI - Meeting degli Indipendenti il 24 settembre alle ore 16.00 presso Salone Delle Bandiere/Sala Del Consiglio. I vincitori saranno presenti anche al dibattito su Strategie Digitali e Social Scouting  tenuto da Giuseppe Piccoli (Sei Tutto L’Indie di Cui Ho Bisogno) e Fabrizio Galassi. 

I premi terranno conto del sondaggio indetto da Sei Tutto L’Indie Di Cui Ho Bisogno e delle analisi dei #Socialindiex pubblicati da Sei Tutto L’Indie Di Cui Ho Bisogno nell’ultimo anno.

Tutti i premi previsti:

  • Miglior pagina FB superiore ai 20.000 fan
  • Miglior pagina FB inferiore ai 20.000 fan
  • Miglior profilo Instagram
  • Miglior canale YouTube
  • Migliore Strategia Web


IL DIBATTITO

Evoluzione dei social e riflessi nel mondo della musica. Ultime tendenze: Telegram e Snapchat.

Il web come sostituto del palco per i talent scout delle etichette: la ricerca avviene su Facebook e YouTube dove i numeri contano.

Potenzialità dei social, strumenti sui quali far leva per farne un uso corretto. Come i social dovrebbero andare di pari passo con la vita reale dell’artista (capacità di storytelling). Possibilità di monetizzare.

I social hanno cambiato l’approccio degli artisti e del pubblico alla musica?.

Analisi empirica su casi di best practice (ma anche epic fail). Parametri da considerare: engagement e crescita.

Testate giornalistiche: chart dedicata ai migliori siti ufficiali.

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Sei Tutto L’indie di Cui Ho Bisogno:
Fondata nel 2013 da Giuseppe Piccoli insieme a Gian Marco Perrotta, Sei Tutto L’indie di Cui Ho Bisogno è la più importante e seguita community sulla musica indipendente italiana. Al momento vanta più di 27.000 fan su Facebook, numerose collaborazioni con artisti, festival, brand, etichette discografiche, illustratori e network di pagine Facebook. Ha pubblicato articoli e studi sulla musica indie italiana redatti da Giuseppe Piccoli.

Fabrizio Galassi:
Giornalista, docente e consulente Digital Marketing è stato direttore di Rockstar.it fino al 2008; dal 2009 insegna digital marketing in ambito musicale e artistico allo IED di Roma, al Master in Management, Marketing e Comunicazione della Musica de La Sapienza, alla NUT Academy di Napoli, al Roma Contemporary Music College oltre a tenere workshop e seminari in tutta Italia.
Come giornalista scrive e ha scritto per Repubblica.it, Kataweb, Wired, IlFattoQuotidiano e Left.