lunedì 22 gennaio 2018

Sei tutto l'indie Fest Preview: intervista a Federico Fabi e Bombay



Il 2 febbraio al Monk a Roma andrà in scena la Sei tutto l'indie Fest Preview, un'anteprima di quella che sarà la seconda edizione del Sei tutto l'indie Fest che si terrà nel celebre live club della Capitale la prossima primavera. L'appuntamento si svolgerà nell'ambito di una super serata che vedrà protagonisti i Pinguini Tattici Nucleari, Mudimbi e John Canoe. Seguirà il dj set di Leopardi, dalla community Indiesagio.

Protagonisti della Sei tutto l'indie Fest Preview saranno due "mine vaganti" del cantautorato underground romano: Federico Fabi e Bombay. I due artisti presenteranno le rispettive autoproduzioni in uno show case acustico nel salotto del noto live club romano.

"Io e me x sempre" è l'album d'esordio di Federico Fabi, classe '94, cantautore decadente e visionario a metà tra Daniel Johnston e Bonn Iver. Otto tracce all'insegna dell'amore sofferto e accartocciate dentro istantanee sbiadite.


"Ritratto di Bombay" è il terzo album di Gabriele Di Majo,  classe '78, in arte Bombay: un cantautorato sghembo, solare, ironico e amaro nello stesso tempo capace di raccontare emozioni e attimi di vita quotidiana.


Vite, quartieri e generazioni diverse ma stessa indole ribelle e stile rigorosamente lo-fi. Abbiamo pensato di intervistali, ponendo a entrambi le stesse domande.

1. Come ti sei approcciato alla musica? Spiegaci come è iniziato tutto.

FEDERICO FABI: È iniziato tutto quando sono stato bloccato su tutti i social dalla mia ex visto che dal vivo è difficile incontrarla e la gelosia del suo nuovo ragazzo. Dato che le avevo promesso che sarei rimasto in qualche modo, ho pensato che la musica fosse l'unico modo per arrivare a lei, per farmi ascoltare, per dirle che mi manca.

BOMBAY: Faccio musica da quando ero un pischelletto (gergo romano per giovane incosciente e spensierato): punk elettronica o techno non era importante, ho sempre adorato quella sensazione di creare musica con qualsiasi mezzo disponibile. Per me crescere è andato di pari passo con la musica che ascoltavo, più ne scoprivo e più mi formavo. E oggi è ancora così, un universo in continua espansione. Adesso suono chitarra e voce e scrivo queste canzoni un po’ stonate e storte senza preoccuparmi troppo se le faccio bene e se canto intonato perché quello che mi piace è fissare il momento della creazione senza troppi orpelli, in maniera semplice e diretta. 


2. Quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente influenzato?

FF:  La mattina appena esco dal portone accendo la sigaretta, metto le cuffie e parte Supersonic degli Oasis, per farti capire il mood. "For Emma" di Bon iver è sicuramente un album che mi ha ispirato. Poi non può mancare De Gregori, a cui devo molto.

B: Eh… non so mai come rispondere a questo tipo di domande. Io sono fan di tutti e di nessuno. Ascolto musica che decido io, non seguo le uscite del momento perciò faccio ascolti diversi e eterogenei. Tra i miei all time favourite ci sono i Jesus and Mary Chain, i Pixies, i FBYC, Federico Fiumani, Joy Division, Venditti, Bruno Lauzi, Caterina Bueno, la techno di Detroit, i canti di montagna, i Tear me down, Omar S, i dischi della L.I.E.S., i Distanti, Max Ernst, Hopper, Aphex Twin, Alessandro Fiori, i Seed’n’Feed e i lavori da solista di Lorenzo Dinelli, i Fugazi, i Bad Religion….. potrei andare avanti parecchio perché la musica mi accompagna da sempre.  


3. Parlaci del quartiere romano in cui sei cresciuto.

FF: Spinaceto penso sia uno dei quartieri più particolari d'Italia. È costruito su una lunga via divisa da grandi palazzoni grigi. L'architettura ha qualcosa di metafisico. La gente è fantastica, è pieno di pazzi. Quando sarò ricco sfondato rimarrò a Spinaceto, magari nella stessa casa in cui abito ora.

B: Io sono cresciuto in provincia e presto mi sono trasferito a Roma, quartiere Torpignattara. All’epoca, 20 anni fa, era una zona di confine abitata prevalentemente da arabi  e famiglie romane storiche, adesso ci sono diverse etnie che convivono più o meno pacificamente. Il quartiere ha sempre contato sulle sole forze interne: pulivamo il parco e le strade da soli e si cercava di stare bene con tutti. È comunque un quartiere difficile che vive molte contraddizioni e una condizione di degrado oramai cronica anche se da qualche anno, complice la gentrificazione, si prova a farlo diventare un quartiere alla moda, come propaggine del divertimentificio/Pigneto ma non è così facile perché c’è vita vera a Torpignattara, gente che vive il quartiere quotidianamente e non è disposto a cederlo ai localari. Da un anno mi sono trasferito in un quartiere diverso, causa paternità <3, a Montesacro e la vita è abbastanza diversa dal mio vecchio quartiere, sembra un paese e si respira meglio e la gente è diversa, più calma, non esiste movida (quasi) e tutti si salutano per strada e ho dei bellissimi vicini. Inoltre  tanti amici che suonano abitano vicino.

4. C’è ancora spazio per il cantautorato underground in una scena indie che strizza sempre più l’occhio al pop?

FF: Boh, io mi sono messo in cantina a scrivere e registrare. È uscito qualcosa, spero buono. Ora non so come è etichettabile il mio lavoro. Non me ne frega niente del contesto, basta che la gente canti le mie canzoni e mi paghi da bere.

B: Per me ci sarà sempre e poi non me ne preoccupo perché seguo pochissimo la scena pop italica, ma come dico sempre: tranquilli ragazzi c’è spazio per tutti.


5. Come ti vedi tra 10 anni?

FF: Male.

B: Pedalando con la famiglia e chissà in quale città o paese. Si, se ci penso mi viene da ridere perché in realtà starò dove sto adesso: a lavoro la mattina e a suonare il pomeriggio e la sera, magari portando mia figlia in giro con me. 

venerdì 5 gennaio 2018

La popolarità dell'indie italiano in quattro anni di Scatto Col Vip Indie

Il mondo della musica "indipendente", "indie" o quella branca che nasce nei circuiti indipendenti e che qualcuno ha definito addirittura "It-Pop" si è fatta strada negli ultimi anni come fenomeno non solo musicale ma anche di costume.

Un fenomeno esploso soprattutto grazie alla grande potenza dei social network, Facebook e Instagram  in primis, che hanno consentito di instaurare un legame costante con i propri beniamini e con la vita quotidiana di questi. Per gli artisti si è aperta l'era di una comunicazione non più unilaterale ma uno scambio diretto con i propri fan, con una necessità di interagire e raccontarsi.

Il rapporto tra fan e artista si riversa dal virtuale al reale in occasione di eventi e live. Una conseguenza di questo incontro è la foto che gli artisti concedono dopo il proprio live o nel corso di un evento cui partecipano, che spesso è il concerto di un "collega". Scatti rubati dopo una chiacchierata (per i più disponibili) o un assalto istantaneo in perfetto stile "vip".

Ispirandosi a questo fenomeno, nel gennaio 2014 nasce sulla pagina Facebook della community Sei tutto l'indie di cui ho bisogno la rubrica chiamata ironicamente "Scatto Col Vip Indie" all'interno della quale vengono pubblicate le foto dei fan della pagina con i propri beniamini.

L'iniziativa si rivela un grande successo e nel quadriennio 2014-2017 arrivano ben 688 foto: 163 nel 2014, 155 nel 2015, 141 nel 2016 e 228 nel 2017.

I tre utenti che ci hanno inviato più foto sono:

#1. Giorgio Pasquini (26)
#2. Anna Gardenya (12)
#3. Francesco Fry Malato (10)

Nel complesso le foto sono un interessante indice della direzione in cui è andato l'indie italiano in termini di popolarità nel mondo "reale".

Noi di Sei tutto l'indie abbiamo provato a rispondere a delle domande per misurare la popolarità di artisti e band indie italiane nel corso degli ultimi quattro anni e come questa sia mutata. Lo abbiamo fatto con un'analisi dettagliata dei singoli scatti che ci sono arrivati.

N.B.: per ingrandire i grafici cliccare sulle foto

DOMANDA 1: QUALI SONO STATE LE BAND PIÙ FOTOGRAFATE COME "VIP"?

Nel quadrienno 2014/17 è Lo Stato Sociale la band più richiesta e disponibile per lo Scatto Col Vip Indie, senza rivali. Segnale che il collettivo bolognese ha mantenuto una popolarità più costante nel corso degli anni.




DOMANDA 2: QUALI SONO STATI I SINGOLI PERSONAGGI PIÙ FOTOGRAFATI COME "VIP"?

Qui abbiamo distinto il dato di quando gli artisti sono stati fotografati singolarmente rispetto al caso in cui lo scatto riguardasse tutto il gruppo.
A Lodo Guenzi de Lo Stato Sociale va la corona di artista più gentile e disponibile dell'indie italiano, sempre pronto a interagire con il suo pubblico. Seguono il buon "Darione" Brunori e "Peppe" Dente.




DOMANDA 3: QUALI SONO STATE LE BAND PIÙ IMMORTALATE PER CIASCUN ANNO?

Abbiamo analizzato le band che hanno totalizzato più di 10 scatti per ciascun anno. Da questa analisi si può dedurre come sia mutata la popolarità degli artisti nel mondo indie col passare degli anni, a seconda delle uscite discografiche che hanno influenzato il mondo musicale "live".


2014 - Lo Stato Sociale è nettamente la band più "fotografata" seguono artisti provenienti da diverse label. Nessuno degli artisti presenti in classifica è esordiente, ma si tratta di realtà già "consolidate" nel mondo indie e alcuni di loro, Brunori in particolare, conosceranno la consacrazione nazionale  negli anni successivi. Il giovanissimo Nicolò Carnesi è al secondo disco dopo il fortunato esordio "Gli eroi non escono il sabato".



2015 - È l'anno di Garrincha Dischi: oltre ai confermati Lo Stato Sociale al primo posto seguono L'Officina della Camomilla e L'Orso che negli anni successivi subiranno importanti cambiamenti di formazione fino a sciogliersi.


2016 - A fine 2015 esce "Mainstream" di Calcutta e a gennaio 2016 "Aurora" de I Cani: imperversa la "Scena Romana" che detterà legge nel mondo indie.


2017 - La situazione si fa più eterogenea, ma sono due esordienti di Maciste Dischi a rubare la scena: il cantautore romano Gazzelle e la band lombarda Canova. Torna Lo Stato Sociale grazie all'album "Amore, lavoro e altri miti da sfatare". Seguono gli Ex Otago (altra band Garrincha) e Francesco Motta grazie al fortunato album d'esordio uscito nel 2016 "La fine dei vent'anni".


Secondo te quale sarà la tendenza per il 2018?

martedì 2 gennaio 2018

Sei Tutto L'Indie Di Cui Ho Bisogno: il 2017 in dodici mesi di Scatto Col Vip Indie

Un altro appuntamento fisso di questo blog è il racconto dell'anno appena conclusosi attraverso le 12 foto che hanno raccolto più reactions sulla pagina Facebook della community Sei tutto l'indie di cui ho bisogno per la rubrica "Scatto col Vip Indie"
Quest'anno i beniamini più "rincorsi" durante gli avvistamenti sotto il palco dei live o in contesti più casuali sono stati soprattutto i big di casa Maciste Dischi Gazzelle e Canova. Molto ambiti anche "Darione" Brunori, "Checco" Motta, "Lodone" de Lo Stato Sociale e gli Ex Otago. Pochi scatti per Calcutta, in pausa live in attesa di nuovo disco e tour, ma che comunque riesce a essere molto ingaggiante anche con poche foto arrivate, tanto da conquistarsi i mesi di novembre e dicembre.

Sei tutto l'indie di cui ho bisogno


Durante l'anno sono arrivate circa 300 tra foto; pubblichiamo quelle che hanno ottenuto più reactions per ciascun mese e che vanno a formare una sorta di calendario a ritroso.
SPOILER: lo scatto dell'anno è stato condiviso a maggio!


GENNAIO




FEBBRAIO



MARZO



APRILE



MAGGIO



GIUGNO



LUGLIO



AGOSTO



SETTEMBRE



OTTOBRE



NOVEMBRE



DICEMBRE